“Calunniò De Gennaro”, arrestato Ciancimino jr

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PALERMO – «Il nome “De Gennaro” nella lista del quarto livello l’ha scritto mio padre, davanti a me, nel 2000»: questo aveva messo a verbale Massimo Ciancimino davanti ai magistrati che indagano sulla trattativa fra mafia e Stato. Era il 15 giugno dell’anno scorso: consegnando l’ennesimo biglietto, il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo iniziava a lanciare il sospetto che l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, oggi direttore del Dis, potesse avere a che fare con un misterioso regista della trattativa, il «signor Franco». Adesso, la polizia scientifica ha scoperto che il biglietto era stato costruito ad arte. E Massimo Ciancimino è stato arrestato per ordine degli stessi magistrati che l’hanno interrogato negli ultimi due anni. L’accusa è pesante: aver calunniato Gianni De Gennaro, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e con l’aggravante di voler avvantaggiare l’associazione mafiosa», così hanno scritto il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido nel provvedimento di fermo. Secondo gli esperti della Scientifica, diretti dal questore Piero Angeloni, la scritta «De Gennaro» sarebbe stata estrapolata da un altro biglietto di Vito Ciancimino, poi ridotta del venti per cento e inserita nella lista che è stata consegnata (in fotocopia) ai magistrati. È una lista in cui figurano 14 nomi: ex ministri, ex superpoliziotti, uomini dei servizi. Accanto alla sigla «FC/Gross», che è riquadrata, c’è una freccia e poi la scritta «De Gennaro». Ironia della sorte, è stato proprio Ciancimino a far scattare l’ultima indagine su di lui. Dopo essere stato indagato per calunnia dai pm di Caltanissetta – un’altra calunnia contro De Gennaro – il testimone della trattativa aveva deciso di portare ai magistrati di Palermo tutti gli appunti del padre con il nome del superpoliziotto. E così aveva fatto, il 7 febbraio. Da un foglietto era saltato fuori pure un riferimento al «magistrato De Gennaro». Don Vito annotava: «Tg2 delle 13. Il magistrato De Gennaro afferma che quando lui aspirava alla procura generale di Roma, Falcone suo ospite a Vienna gli disse, sei stato dai comunisti?». La Scientifica spiega che da questo biglietto sarebbe stata «estrapolata» la scritta De Gennaro. Ciancimino è stato bloccato dagli agenti della Dia di Palermo sull’A1, all’altezza di Fidenza: scorta al seguito, stava andando a Saint Tropez, per trascorrere con la famiglia le vacanze di Pasqua. Ha avuto il tempo per un ultimo sms a un blog: «Il provvedimento dice che c’è il rischio di una mia fuga. Assurdo. Sono sereno, ma ho paura. Non conosco De Gennaro, non avrei alcun interesse a calunniarlo». Oggi, i pm di Palermo torneranno a interrogarlo. «Con Ciancimino non c’è mai stato alcun rapporto privilegiato – dice il procuratore Francesco Messineo – ma una valutazione delle carte foglio per foglio». Martedì, Ciancimino è atteso come testimone al processo che vede imputato il generale Mori di aver favorito la latitanza del boss Provenzano.


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