“Il vostro governo ha usato un trucco ma l’Europa dovrebbe fare di più”

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BERLINO – «Giuridicamente hanno ragione i tedeschi: gli italiani hanno violato l’articolo 5 di Schengen. Ma politicamente l’Europa e i suoi singoli governi non hanno fatto molto per aiutare i membri meridionali della Ue sull’emergenza immigrati. Politicamente la corretta posizione tedesca è poco convincente». Clemens Wergin, autorevole editorialista di politica estera della Welt (il quotidiano liberalconservatore di qualità  vicino al governo) giudica così la tensione Berlino-Roma. Perché Berlino ha ragione? «Ha ragione giuridicamente perché in base a Schengen i rifugiati per avere un permesso temporaneo dovrebbero avere dimostrabili risorse finanziare e documenti. Il metodo italiano appare un trucco un po’ sporco per forzare la mano al resto d’Europa ad aiutare a risolvere l’emergenza. Si può anche capire perché l’Europa centrale non abbia fatto molto per aiutare ad affrontare tale emergenza. Denunciare la violazione italiana di Schengen e basta è giusto ma al tempo stesso poco convincente». Perché? «Perché tutti abbiamo applaudito la rivoluzioni arabe, ma ora che si tratta di alleviare le conseguenze delle rivoluzioni diventa diverso. Tutti avevamo con i vecchi regimi un’intesa per bloccare i flussi migratori. Ora tutta l’Europa dovrebbe aiutare a mediare questo effetto delle rivoluzioni, e dare una mano ai paesi europei confinanti anche via mare col Nordafrica». Perché la Germania non ha aspettato il consulto europeo a Lussemburgo? «Non lo so, me lo chiedo, spero che tutti i 27 paesi della Ue là  trovino un accordo. Finché i profughi sono 23mila è possibile ripartirli. Se diventano molto di più, è sbagliato mandare segnali errati al Nordafrica». L’emergenza-fuga fa a pezzi la solidarietà  europea? «La fuga di massa è il risultato di rivoluzioni che volevano tutti, ora è opportuno trovare una soluzione europea a livello comune. Insisto, 23mila rifugiati per un paese solo sono un peso enorme, se li condividiamo è un peso minore. Ma guai a mandare segnali sbagliati al Nordafrica: vogliamo che restino nei loro paesi per costruire le nuove democrazie». Ma torniamo a oggi. Chi ha ragione, Roma o Berlino? «Ha ragione la Germania. L’Italia viola l’articolo 5 del Trattato di Schengen, i trattati vanno rispettati e applicati, i trucchi del governo italiano non dovrebbero essere effettuabili». Quindi Roma ha torto? «Sì, ma i problemi vanno risolti con uno spirito di cooperazione che il governo tedesco non ha dimostrato. Il Nord Europa non ha fatto quasi nulla per aiutare il sud europeo in questa emergenza. Però, insisto, Schengen e i Trattati in generale vanno rispettati. E la Commissione europea dovrebbe essere molto più attiva». Per i tedeschi l’Italia fa troppo poco? «Accoglie meno rifugiati rispetto a Francia e Germania, d’altra parte il problema dei rom pesa molto più sull’Italia che altri. Se cominciamo a fare i conti su chi fa più e chi meno non finiremo mai. Il problema è un altro. I tedeschi, ritenendo che il patto di stabilità  per l’euro non valga nulla, sono nervosi e sensibili a ogni sviluppo che poi possa costare troppo alla Germania». Perché l’Italia sbaglia allora non volendo pagare da sola per tutti? «Ha sbagliato tattica agendo contro Schengen: così si è isolata. Ma non è chiaro qui quale altra tattica Roma avrebbe potuto scegliere».


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