Figli di detenuti: ogni anno 95-105 mila in Italia, 1 milione in Europa
ROMA – Bambinisenzasbarre, associazione no-profit, apre a Roma la Settimana di Sensibilizzazione Europea, promossa in collaborazione con Eurochips (di cui è membro per l’Italia), con la presentazione in anteprima assoluta dello studioricerca “Quando gli innocenti sono puniti: i figli di genitori detenuti. Un gruppo vulnerabile”. La ricerca, coordinata in Italia da Bambinisenzasbarre, finanziata dall’Unione Europea, è stata diretta dall’Istituto Danese per i Diritti Umani (Dihr), in collaborazione con Eurochips, l’Università Statale Bicocca di Milano e con il Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.
È il primo “libro bianco”, condotto dall’unità d’Italia ad oggi, sul carcere e i bambini con genitori detenuti: ogni anno 95-105mila in Italia, circa 1 milione in Europa. Lo studio riporta la storia del sistema penitenziario del nostro Paese e fotografa il rapporto fra i minori, la detenzione dei loro genitori e l’amministrazione penitenziaria con testimonianze, analisi, dati esclusivi e grafici. I risultati, diffusi nella conferenza stampa di Roma del 26 maggio, verranno presentati a Bruxelles a parlamentari europei con le raccomandazioni per il legislatore in tema di diritti dei bambini, figli di genitori detenuti.
La conferenza stampa-dibattito vede la partecipazione di Giuliano Amato, Presidente del Comitato per le Celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, di Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd al Senato e membro Commissione Giustizia, di Sebastiano Ardita, Consigliere, Direzione Generale Detenuti e trattamento, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Ministero di Giustizia, di Luigi Pagano, Provveditore dell’amministrazione penitenziaria della Lombardia, di Mauro Palma, Presidente della Commissione europea per la prevenzione alla tortura e membro del Comitato etico di Bambinisenzasbarre, di Luigi Manconi, Presidente dell’associazione A buon diritto. E’ stata invitata Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità . La pubblicazione di questo studio-ricerca sul carcere e i bambini italiani ed europei apre la Settimana di Sensibilizzazione, che si svolge dal 6 al 12 giugno, contemporaneamente nei 14 paesi membri del network, con eventi, conferenze, mostre e con la campagna di comunicazione “Parliamone!”.
Un appuntamento annuale in cui il problema della genitorialità in carcere viene ampiamente dibattuto e presentato alla società civile, come problema che coinvolge l’intera comunità chiamata a tutelare i diritti della sua parte più debole, i bambini, gruppo vulnerabile con particolari bisogni, esposto a possibili disagi psico-affettivi e a rischio di grave esclusione sociale.
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Giuseppe Gulotta aveva 18 anni quando venne prelevato e portato nella caserma dei carabinieri di Alcamo come sospettato dell’omicidio di due militari dell’Arma. Venne picchiato e seviziato per ore finché non confessò quello che non aveva fatto. Poi ritrattò invano. Il processo nel ’90 con la condanna a vita. Nel 2007, con il pentimento di uno dei carabinieri che parteciparono all’interrogatorio, il nuovo processo e, oggi, la sentenza: “Non è colpevole. Lo Stato deve restituirgli libertà e dignità “