Dopo Tolosa retate di «islamici radicali»

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Gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria aperta dall’8 marzo scorso, che ha messo in causa l’attività  di un gruppo, Forsane Alizza (cavalieri delle fierezza), che agiva per «formare la gente alla lotta armata per prepararli alla jihad». Secondo la polizia, sono state trovate armi, kalashnikov, pistole automatiche. Il gruppo era stato dichiarato illegale e dissolto, in seguito a video particolarmente violenti, diffusi su Internet. Il leader di Forsane Alissa, Mohamed Achamlane, un tunisino di 76 anni, era stato individuato come responsabile di appelli contro le leggi francesi (in particolare la messa al bando del burqa), a favore dell’ «instaurazione di un califfato e della sharia in Francia». Il sito Internet di questo gruppo era stato chiuso da settimane. Ma per gli esperti di terrorismo, il gruppo Forsane Alizza non è il più pericoloso tra quelli attivi in Francia. 
«Non è stata un’operazione pubblicitaria» si è sentito in dovere di giustificare ieri Guéant. Ma il blitz, avvenuto contemporaneamente in varie città  francesi, da Tolosa alla regione parigina, da Nantes a Lione, ha fatto irruzione nella campagna elettorale. Sarkozy non si è tirato indietro per sfruttarla. Il presidente-candidato ha paragonato ieri gli attentati di Tolosa e Montauban a un trauma per la Francia simile all’11 settembre per gli Usa. Pur precisando che «questi fermi non sono legati semplicemente a Tolosa», ma «a una forma di islamismo radicale» presente sul territorio, ha aggiunto che «questo tipo di operazioni continuerà ». La decisione di agire nell’ultimo sprint della campagna per il primo turno del 22 aprile prossimo, è stata presa dopo la riunione con i rappresentanti della sicurezza francese, che ha avuto luogo all’Eliseo una settimana fa, due giorni dopo la morte di Mohamed Merah.
Sarkozy resta sul terreno della sicurezza e dell’immigrazione, nelle ultime tre settimane della campagna per il primo turno. Franà§ois Hollande sta attraversando un periodo difficile, partito molto in alto nei sondaggi è in lento, ma progressivo, calo, anche se è sempre dato per vincente il 6 maggio. Il candidato socialista avrebbe voluto riportare la campagna sul terreno più favorevole alla sinistra, l’economia e il sociale, dove il bilancio di Sarkozy è più che lacunoso. Anche se, su questo fronte, Hollande deve fare i conti con la sfida del Front de Gauche di Jean-Luc Mélenchon. Ma Sarkozy sa che la riserva di voti per il ballottaggio è nell’elettorato del Fronte nazionale. E ormai Marine Le Pen non fa più paura al presidente-candidato, sicuro di essere al secondo turno. Ieri, Marine Le Pen è però scesa in campo. Ha chiesto di rendere illegale l’Uoif, l’Unione delle organizzazioni islamiche di Francia, il ramo francese dei Fratelli musulmani, che a giorni deve tenere il suo incontro annuale al Bourget (alcuni imam radicali del Golfo e egiziani non hanno ricevuto il visto per venire in Francia). Con i fermi di ieri e le richieste di Marine Le Pen la campagna rischia di spostarsi sempre più a destra, sul terreno delle minacce terroristiche e dell’immigrazione, che Sarkozy, come Le Pen, non ha problemi a legare tra loro. Di fronte alla crisi economica che colpisce duramente, la società  è spinta a dividersi, in continuità  con la politica che Sarkozy ha attuato nei cinque anni di presidenza.


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