Grecia, elezioni il 17 giugno Ed è fuga di capitali dalle banche

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Papadimos è già  passato. Il nuovo governo ad interim non potrà  applicare nuove misure e tagli, ha garantito ieri il leader di Syriza, Tsipras, ripetendo che le politiche neoliberali sono rifiutate dai cittadini greci, francesi, italiani e tedeschi che hanno votato recentemente in varie e diverse occasioni. Dobbiamo cambiare politica per la Grecia e per l’Europa, ha aggiunto Tsipras, mentre Koubelis della Sinistra Democratica ha chiesto l’abbandono dei Memorandum con il voto dei cittadini. 
«La Merkel distrugge l’Europa e non noi», dicevano in coro ieri alcuni dirigenti di Syriza, commentando a caldo anche le minacce di Barroso ai greci di votare pensando anche per alle conseguenze del loro voto. Il suo compagno di partito Samaras cerca ora di concludere l’alleanza con gli ultraneoliberisti di Mpakogianni Mitsotaki, che hanno preso il 2,55%, e di assorbire quelli di Manos, con 1,8%, per scongiurare la paura di perdere il premio di 50 su 300 seggi nel caso che Syriza superi la Nuova Democrazia come primo partito nelle elezioni del 16 giugno. 
Intanto Syriza cerca di cambiare in fretta e furia il suo statuto per trasformarsi da una coalizione in un partito e garantirsi il premio dei 50 seggi in caso di vittoria. Per chi si è battuto per quasi quarant’anni per il sistema proporzionale semplice fa un certo effetto vedere come cambiano le forme di fare politica per approfittare di una legge elettorale che per decenni ha rubato i voti della sinistra. 
Il fantasma di Syriza e la possibilità  di un governo di sinistra sono diventati l’incubo dei grandi media. Più di 800 milioni di euro sono spariti dai conti correnti dei greci in due giorni, mentre i media cercano di alimentare il panico tra la gente per i pericoli del ritorno alla dracma, per la fame e la miseria nella eventuale vittoria della sinistra. 
Nei labirinti della politica greca il presidente del Consiglio di Stato Panagiotis Pikrammenos ha avuto l’incarico di formare il nuovo governo ad interim fino alle elezioni, con la luce verde della riunione dei leader dei partiti che ha convocato ieri mattina il presidente della repubblica Karolos Papoulias. Samaras e Venizelos hanno chiesto di lasciare al suo posto Papadimos, ma la proposta è stata rifiutata specialmente dai leader del partiti di sinistra. Durante le trattative il presidente di Syriza Tsipras ha proposto come primo ministro ad interim l’ex dirigente ed ex ministro socialista Gerasimos Arsenis, che è stato bocciato dal suo compagno di partito Venizelos. Sembra che Syriza parteciperà  al nuovo governo con due deputati e due membri della sua segreteria. 
Il nuovo primo ministro presterà  giuramento oggi, poco prima del giuramento del nuovo parlamento che proclamerà  le nuove elezioni. Il fatto che alcuni deputati volessero prendere lo stipendio intero per i due giorni della funzione del nuovo parlamento ha provocato la rabbia dell’uscente presidente del parlamento, il socialista Petsalnikos, che ha concordato con i leader politici che i nuovi parlamentari non avranno nessun indennizzo vista la precaria situazione economica del paese. Il fatto, oltre alla voglia di un vero cambio politico nel paese, però ha riacceso la rabbia di molta gente contro i politicanti.


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