Lennie deve morire

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Il suo complice nell’omicidio è stato condannato all’ergastolo perché sua moglie aveva detto ai giudici che Wilson le aveva confessato di essere stato lui a premere il grilletto. Circostanza smentita da Wilson. L’esecuzione è stata giudicata da Amnesty International «altamente inquietante» perché il giustiziato era stato diagnosticato nel 2004 come ritardato mentale (con un QI intellettivo di 61 punti, un punteggio al di sotto del minimo di 70 punti necessario per essere giudicati capaci di intendere e di volere). I suoi legali si sono appellati inutilmente contro l’esecuzione facendo riferimento a una sentenza della Corte Suprema del 2002 con la quale si stabiliva che l’esecuzione di persone che soffrono di ritardo mentale fosse una violazione dell’ottavo emendamento della costituzione americana. Questo emendamento fa parte dei primi dieci emendamenti adottati nel 1791 e noti come Carta dei Diritti (Bill of Rights). L’ottavo emendamento vieta il ricorso a pene eccessive, crudeli e inusuali. La pena di morte era stata sospesa negli Stati Uniti nel 1967 proprio perché ritenuta contraria all’ottavo emendamento. Tuttavia è stata reintrodotta nel 1976 dopo una decisione della Corte Suprema che da allora ha fatto dell’emendamento una lettura restrittiva non giudicando come eccessiva e crudele la pena di morte in se stessa ma la modalità  di uccisione. Ha in questo modo eliminato l’impiccagione, la fucilazione e la sedia elettrica. Attualmente l’uccisione legale è realizzata per iniezione ritenuta come non violenta fisicamente, nell’ambito di una singolare, e altamente significativa, ignoranza della crudeltà  psicologica della morte. La proibizione di uccidere le persone sofferenti di ritardo mentale sembrava l’inizio di un’inversione di tendenza sennonché la Corte ha demandato ai singoli stati la responsabilità  di stabilire chi rientra nella categoria dei ritardati mentali. Il Texas ha equiparato il ritardato mentale al personaggio Lennie del romanzo di John Steinbeck «Uomini e topi». Lennie è un bracciante dotato di grande sensibilità  affettiva e di altrettanto grande forza fisica, ma incapace di intendere adeguatamente il significato delle sue azioni, che uccide senza volerlo la nuora del suo datore che lo provoca sessualmente. La definizione del ritardo mentale secondo lo stato di Texas non è propriamente scientifica e, inoltre, non offre nessun parametro comprensibile per spiegare il rifiuto di concedere a Wilson lo stato di «Lennie». E’ nondimeno una rivelazione involontaria dei motivi squisitamente psicologici che sottendono l’attaccamento della maggioranza degli americani alla pena di morte. Nel romanzo infatti Lennie è ucciso dal suo amico fraterno George che così gli risparmia la violenza del marito dell’uccisa e degli altri braccianti che gli stanno dando la caccia. La pena di morte negli Stati Uniti legalizza l’uccisione dell’«altro», concentrandola nelle mani dello stato. Protegge in questo modo dal disordine psicologico un grande paese in cui l’integrazione delle varie culture, nonostante i successi innegabili, stenta ancora molto e dove l’uccisione della diversità  deve essere regolarmente messa in scena. Wilson è una vittima rituale che testimonia una malattia sociale.


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