«Il Fondo taglia tasse? Nel 2014»

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ROMA — La notizia buona è che le entrate stanno andando bene nonostante la crisi, anche se potrebbero non pensarla così i lavoratori dipendenti, il cui contributo al gettito complessivo continua ad aumentare. Quella meno buona è la conferma dell’avvio dell’operatività  del Fondo taglia tasse nel 2014 con buona pace di chi tifava per un anticipo al 2013. E del presidente della Confindustria Giorgio Squinzi che ancora ieri ha avvertito che occorre dire «basta alle nuove tasse» perché, «gli italiani sono a limite della sopportazione» e «le imprese muoiono di fisco». Squinzi ha anche commentato senza troppo entusiasmo il decreto sulla crescita varato dal governo giovedì. «Trovo tutto abbastanza timido. Lo considero un aperitivo».
Il governo presieduto da Mario Monti potrà  indicare quindi il percorso di riduzione del fardello fiscale ma toccherà  al prossimo esecutivo decidere si ci saranno e a quanto ammonteranno le risorse recuperate con la lotta all’evasione da destinare all’abbassamento delle aliquote fiscali. L’approvazione ieri della delega fiscale in Commissione Finanze della Camera non ha infatti riservato anticipi a sorpresa. Diversamente ha chiuso la discussione sull’opportunità  di far confluire nell’Agenzia delle Entrate quella del Territorio e nell’Agenzia delle Dogane quella del Monopoli, facendo saltare gli accorpamenti. Il governo lo voleva per fare qualche risparmio ma, al di là  del fatto che è difficile trovare una logica nel portare per esempio la gestione dei giochi in un’area che si occupa di dogane, è scoppiato anche il nodo delle «poltrone» da tagliare assieme alle spese. E su questo la reazione è stata bipartisan: la fusione è saltata.
Quanto alle altre novità , la riforma del catasto — ha sintetizzato il relatore Albero Fluvi del Pd — «sarà  realizzata ad invarianza di gettito, il governo dovrà  tenere conto nell’aggiornamento della normativa relativa all’Imu della salvaguardia delle fasce sociali più svantaggiate e c’è una più puntuale definizione dell’abuso del diritto che permetterà  maggiori certezze per chi investe».
Quanto al Fondo taglia tasse, la delega stabilisce che saranno la lotta all’evasione fiscale e la revisione delle agevolazioni fiscali ad alimentarlo. A questo proposito ieri il ministero dell’Economia ha rilanciato i risultati del recupero d’evasione nel 2011, pari a 12,7 miliardi, con un incremento del 15,5% rispetto al 2010. Il 2% dei controlli 2011 ha riguardato i grandi contribuenti e le imprese di medie dimensioni e la maggiore imposta accertata, pari a 13,3 miliardi di euro, rappresenta il 44% del totale. E’ invece in alberghi, ristoranti e negozi che è emerso il maggior numero di evasori totali mentre la Guardia di Finanza ha scoperto 5.420 datori di lavoro che impiegavano 26.474 lavoratori irregolari o in «nero».
Quanto alle entrate, tra gennaio ed agosto, hanno toccato i 268.736 milioni, il 4,1% in più dello stesso periodo 2011. Le imposte dirette sono salite del 4,1%. Mentre sono calate le ritenute degli autonomi (-4,2%) e i versamenti di autotassazione (-3,5%) sono aumentate le ritenute dei lavoratori dipendenti pubblici e privati (rispettivamente dello 0,6% e dello 0,7%). In lievissima riduzione il gettito Ires (-0,3), è salita l’imposta su ritenute e interessi. Quanto alle imposte indirette, aumentate del 3,7%, è calato il gettito dell’Iva (-1,3%). In discesa anche i proventi dei giochi, in particolare del lotto (-8,8%) che cede il passo alle lotterie istantanee. Significativi gli aumenti dell’imposta di bollo e delle accise che, assieme agli incassi dell’acconto Imu, hanno trainato la crescita delle entrate.
Stefania Tamburello


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