Grillo, avvertimento ai dissidenti “Chi vuole l’accordo con il Pd è fuori”

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ROMA — «Chi vuole l’alleanza con il Pd è pregato di avviarsi alla porta. È meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti». Dopo l’attacco agli italiani «di serie A che hanno votato per lo status quo», Beppe Grillo dal suo blog torna alla carica. Se la prende, questa volta, con i dissidenti, con la Rai, con i giornali e con le tv. Annuncia la linea politica per i prossimi ballottaggi («Non appoggeremo né la destra, né la sinistra»), riesce anche a valutare positivamente la débacle delle amministrative (Abbiamo 400 sentinelle»). Ma glissa sulle dimissioni di Mauro Nuzzo, presidente della commissione Cultura di Parma, l’unica città  capoluogo di provincia amministrata dai grillini.
Il suo sfogo sul blog si inasprisce quando si rivolge all’interno del Movimento, in particolare ai dissidenti. Quelli, in sostanza, che vorrebbero un’alleanza con i democratici. «Chi si è candidato per il M5S al Parlamento — è il diktat di Grillo — e vuole un accordo con il “pdmenoelle”, è pregato di avviarsi alla porta». E sembra iniziata quasi una caccia alle “spie”, quelli che la capogruppo dei deputati Roberta Lombardi, in una mail, ringrazia,
con sarcasmo, così: «Grazie per averci tolto anche la possibilità  di parlarci in libertà . Sei una merda, chiunque tu sia».
«Stampa e tv si sono scatenate contro il M5S come se fosse l’anticristo — tuona dal suo blog — con una rabbia, odio e disprezzo che non hanno riscontro nella Storia d’Italia». «L’informazione — precisa — è l’ultima barriera che protegge processi, corrotti, status quo. È l’arma letale nelle mani dei partiti ».
«Il cosiddetto risultato disastroso di lunedì — aggiunge Grillo, in polemica con stampa e tv — consentirà  a 400 nostri consiglieri di fare da sentinella per i cittadini. Il M5S raddoppia la sua presenza nei comuni. Il M5S cresce ogni giorno. Non abbiamo fretta».
Quindi, Beppe Grillo si scaglia contro la Rai, che definisce «una fogna che perde 200 milioni di euro all’anno, nonostante canone e pubblicità , con una pletora infinita di dipendenti e “esterni”». «Va riformata al più presto — intima — tolta dal controllo dei partiti». «Più che andare in tv — chiosa — bisogna cambiare la tv». Il suo obiettivo, insomma, è una «sola rete nazionale, multimediale, senza pubblicità , svincolata dalla politica ». «A viale Mazzini — dice minaccioso — i nominati dai partiti comincino a preparare gli scatoloni».
A proposito dei ballottaggi del 9 e 10 giugno — sabato sbarcherà  in Sicilia col suo camper per 7 tappe a sostegno dei suoi candidati — il leader dei grillini annuncia che «non appoggerà  né destra né sinistra», anche se, precisa, «forse la destra ti prende un po’ meno per il culo».
Grillo tace però sulla prima crepa nella “Stalingrado” dei 5Stelle. L’addio di Nuzzo nasconde un grana politica per la giunta di Federico Pizzarotti provocata da un vivace scambio di opinioni con l’assessore alla cultura Laura Ferraris a proposito della decisione della giunta di non confermare, per il 2013, il festival della Poesia di Parma.


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