Verso il Vaffa 3day. I 5 stelle chiamano Doria: «Lasci il Pd»

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Grillo ieri ha annunciato che parlerà intorno alle 14. «Sul palco dopo di me – ha scritto sul suo blog – ci saranno ospiti internazionali che illustreranno come sia possibile un nuovo mondo per l’energia, l’ambiente, la giustizia, la felicità».
E a ventiquattr’ore dal V3day, il capogruppo del M5S in consiglio comunale Paolo Putti lancia un appello al sindaco di Genova Marco Doria: «Deve avere il coraggio di rompere con i vecchi legami e i vecchi gruppi di potere, perché questo gli ha chiesto la gente che lo ha votato ed è per questo che ha vinto le primarie sconfiggendo l’ex sindaco Marta Vincenzi e la senatrice Roberta Pinotti, perché rappresentavano un potere che i genovesi non vogliono più».
Staccarsi dal Pd però significa rischiare di cadere e di portare la città a nuove elezioni: «È ovvio che così rischia la morte, nel senso che rischia di cadere, ma se va nella direzione del benessere della gente i voti del movimento 5 stelle li prende. Sia chiaro che il M5S non vuole entrare in maggioranza ma se Doria fa scelte che tutelano i genovesi, è certo di avere i voti di chi ha esattamente il mandato di tutelare la cittadinanza».
In qualche caso poi i voti del M5S sono stati fondamentali: «La delibera contro il gioco d’azzardo, che per noi è fin troppo morbida, l’abbiamo votata perché è comunque un regolamento che pochi Comuni hanno avuto il coraggio di adottare ed è passata con il nostro voto mentre una parte del Pd è uscito dall’aula. Lo stesso è accaduto per la delibera sulle unioni civili. Sulle scelte di coraggio che servono a tutelare una parte o tutta la cittadinanza noi ci siamo», ribadisce Putti.
La vicenda Amt, che ha paralizzato la città per 5 giorni con un altissimo livello di tensione, dimostra il che il sindaco resta invece succube del principale partito di maggioranza: «Il Pd prima ha costretto il sindaco a fare la delibera sulle privatizzazioni, poi nel momento in cui la delibera è diventata troppo impopolare ha mollato il sindaco a prendersi le botte è andato dal suo vero condottiero che è il governatore Claudio Burlando facendogli fare la parte del salvatore, mentre Doria è diventato il capro espiatorio, come il Malaussène di Pennac».
Uno scenario che, secondo il capogruppo dei grillini, si ripete uguale a se stesso: «È un anno e mezzo che vediamo il suo gruppo consiliare, la lista Doria, che viene massacrato sia in aula che fuori e lui che sembra una sorta di agnello sacrificale sull’altare della maggioranza».
L’appello al sindaco di Genova potrebbe essere esteso ad altre situazioni: «Certo e non si tratta nemmeno di una cosa nuova perché per esempio in Sicilia finché Crocetta aveva mostrato una reale voglia di cambiamento ha avuto l’appoggio esterno del movimento. Uscire dalle solite logiche è l’unica direzione possibile».
Su fronte dei preparativi per il V3day i grillini genovesi auspicano «che sia anche una grande occasione per la città» e hanno chiesto e ottenuto la collaborazione dei commercianti della zona.


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