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Back to homepageLa Domenica del Sahel e il conformismo di regime
Il ‘Sahel Dimanche’ è un settimanale di regime. Fino a tre mesi fa cantava le lodi di Mohammed Bazoum, imprigionato nella casa presidenziale da tre mesi ad opera della giunta militare
Read MoreNiger. Due mesi dopo il colpo di stato, il sapore amaro della libertà
Col tempo ci si adatta al colpo di stato e, segno evidente di apparente normalizzazione, il Paese bruscamente scompare dalle prime pagine delle notizie di agenzia
Read MoreIl golpe migrante di Niamey
Le frontiere, le culture e le identità si spostano grazie a persone, storie e progetti di vita che sfidano in permanenza l’ordine (o il disordine) stabilito
Read MoreNiger. Niamey, i truffatori di sogni e la sofferenza dei poveri
La quotidiana resistenza dei ‘piccoli’ che, soprattutto in silenzio, realizzano un’autentica rivoluzione sociale. Stanno pagando un prezzo molto alto al cambiamento impresso dal golpe alla storia del Niger
Read MoreNiger. Il golpe visto da vicino e i giorni dell’attesa
Visto da lontano, qui a Niamey dovrebbe esserci l’inferno o poco meno. Golpisti, ribelli, militari, possibilisti, massimalisti, filogovernativi e, in tutto ciò, il paventato intervento armato per ristabilire l’ordine democratico
Read MoreAfrica di guerre e migrazioni. La storia di Solomon, arrivato a Niamey
Partito dalla nativa Liberia, pensando di trovare un futuro nel Sudan, ha traversato Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Camerun e il Ciad. Si ritrova a Niamey col passaporto scaduto, la borsa piena di nulla
Read MoreLe identità di sabbia e il Ramadan di Niamey
Da qui l’Europa sognata da molti migranti appare ancora più vicina e lontana assieme, proprio come un miraggio che, avvicinandosi, si allontana sempre più in là
Read MoreFrontiere come metafore. Il Sahel e il baratro cinico scavato dal capitalismo
Avrebbe dovuto essere un soggiorno breve e misurato. Il tempo per organizzare il servizio di accoglienza per i migranti di passaggio a Niamey, nel Niger. Il racconto e i ricordi di Mauro Armarino, da Marassi al servizio nel Sahel
Read MoreMigranti, così si ferma ?l’esodo dall’Africa
Bastano pochi euro per creare lavoro in Africa e rallentare il flusso. Perché a nessuno piace emigrare. Ma i rari progetti italiani vengono chiusi dall’Europa. Mentre Parigi e Londra sfruttano le risorse dei Paesi che erano loro colonie. Però respingono i profughi
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