Navi italiane pronte a intervenire sotto il comando della Nato

Loading

parigi – I ventotto ambasciatori della Nato tornano a riunirsi oggi pomeriggio per decidere il trasferimento all’organizzazione di tutte le operazioni militari in Libia. Il clima sarà  forse meno febbrile rispetto ai giorni scorsi, ma le tensioni fra gli alleati restano, nonostante smentite e messe a punto degli uni e degli altri. Raggiungere un compromesso è stato difficile e ancora non c’è accordo sulla “cabina di regia” politica, che i francesi vorrebbero delegare ai Paesi della coalizione e sottrarre all’Alleanza Atlantica. I distinguo sono numerosi. E se Franco Frattini cerca di ridimensionare la natura dei contrasti coi francesi, Umberto Bossi è più esplicito nel rivelare la diffidenza italiana verso il protagonismo transalpino («meglio la Nato che la Francia»). Il confronto sul «pilotaggio politico», come lo chiamano i francesi, avverrà  martedì a Londra, dove per discutere di Libia si ritroveranno i ministri degli Esteri della coalizione. I militari, dal canto loro, sono già  al lavoro per rendere rapidamente operativa l’organizzazione. Ieri e oggi il Comitato militare dell’Alleanza, guidato dall’ammiraglio Giampaolo Di Paola, è al lavoro per mettere a punto l’intervento e stabilire le regole di ingaggio degli alleati e dei Paesi che intervengono in Libia, pur non facendo parte della Nato. Il passaggio del comando dalla coalizione all’Alleanza dovrebbe avvenire domani. La nostra Marina ha invece già  messo agli ordini della Nato le quattro navi impegnate nella missione libica: la portaerei Garibaldi, la fregata Libeccio, la nave rifornitrice Etna e il pattugliatore Bettica. Sempre sul fronte diplomatico, torna ad alzare la voce la Russia. L’ambasciatore presso la Nato, Dmitri Rogozin, ha messo in guardia contro la tentazione di allargare il conflitto: «Un’operazione a terra equivarrebbe a un’occupazione della Libia e sarebbe manifestamente contraria alla risoluzione adottata dal consiglio di sicurezza». La Russia si è astenuta all’Onu e oggi mette i puntini sulle i: «Le operazioni della Nato – ha continuato Rogozin – devono essere condotte rispettando strettamente i termini della risoluzione e senza oltrepassare i limiti autorizzati». L’esercito russo, naturalmente, non ha nessuna intenzione di partecipare alle operazioni in Libia e considera fallimentare l’intervento alleato: «I raid aerei non hanno dato nessun risultato – ha detto il capo di Stato maggiore, Nikolai Makarov – Se l’obiettivo era quello di rovesciare Gheddafi, non potrà  essere raggiunto senza una fase di intervento a terra».


Related Articles

Obama ritira i «rinforzi»

Loading

AFGHANISTAN/VIA 33MILA MARINE
Diminuiti gli attacchi sul terreno, sono aumentate le bombe sulle strade e gli attentati suicidi La notizia viene dal Pentagono: l’esercito degli Stati uniti annuncia che il ritiro dei 33mila soldati addizionali inviati dal presidente Obama in Afghanistan due anni fa è stato completato, con una settimana di anticipo sulla tabella di marcia prevista.

Cecilia Strada: “Il terrorismo è l’essenza della guerra”

Loading

La presidente di Emergency ribadisce l’assurdità e soprattutto l’inutilità di un nuovo conflitto armato per rispondere agli attacchi terroristici di Parigi

La Bomba coreana fa tremare l’Asia I dubbi dell’America sull’annuncio

Loading

La Casa Bianca: «Non ci sono prove che sia un ordigno termonucleare». L’Onu rafforza le sanzioni. Ci vorranno settimane per verificare se si sia trattato davvero di una Bomba H. 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment