L’assalto dei carabinieri nella camera d’albergo

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 Chissà  se il ministro Maroni farà  i complimenti anche ai carabinieri che nella notte di mercoledì scorso «riposavano» all’Euro Motel di Nichelino (To). Sarebbe interessante saperlo, perché sono gli stessi che hanno caricato in Val di Susa e che domani «vigileranno» sul corteo dei comitati No Tav. Flaco, il chitarrista dei Punkreas, li ha visti all’opera per caso. E la paura non gli è ancora passata.

Cosa è successo?
Dopo il concerto siamo andati in albergo col furgone e mentre stavamo parcheggiando due carabinieri in divisa si sono avvicinati apostrofandoci in maniera provocatoria. Ma questo è niente. Erano le 2 di notte e come sempre ci siamo ritrovati in una stanza per un ultimo bicchiere e per riparlare del concerto, non facevamo casino, non abbiamo avuto chiamate dalla reception né dalle stanze vicine. Poi alle 3 siamo andati a dormire ed è accaduta una cosa che ha dell’incredibile.
Sono arrivati i carabinieri…
Sì, ma è stato un assalto. Hanno bussato violentemente alla camera del bassista, del batterista e del fonico. Urlavano, li sfottevano e li sfidavano ad aprire la porta. Quasi immediatamente i ragazzi hanno cominciato ad avvertire difficoltà  respiratorie e bruciore negli occhi. Erano spaventati, si sono chiusi nel bagno avvolgendosi con degli asciugamani bagnati. Sono rimasti in quella situazione per venti minuti.
Nessuno ha sentito niente?
Da una stanza è uscito Anti. Si è trovato davanti tre carabinieri in borghese con il manganello, lo hanno malmenato e spinto nel bagno, doveva farsi i cazzi suoi. Poi il nostro manager si è svegliato e si è messo a urlare, ha chiamato l’ambulanza e i carabinieri di Nichelino. Sono arrivati subito e hanno trovato il terzo piano pieno di gas lacrimogeno.
Una bella scenetta imbarazzante.
Solo a quel punto si sono resi conto di avere a che fare con persone che potevano facilmente raggiungere i media. Ci volevano addirittura pagare un altro albergo, dicevano che era stata una sciocchezza e che avrebbero punito i responsabili. Per alcuni minuti abbiamo capito come devono essersi sentiti Uva, Cucchi e Aldrovandi e tanti altri finiti nelle mani di chi abusa del suo potere per scopi che nulla hanno a che vedere con l’ordine pubblico.


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