Stragi sul lavoro. Esselunga non paga, protestano 40 operai
In sit-in davanti al cantiere crollato in via Mariti i lavoratori di una ditta in subappalto che non c’entra con il disastro. “Siamo senza paga da gennaio”. I sindacati denunciano: “Tanti lavoratori di quel cantiere sono nelle stesse condizioni, l’azienda appaltatrice e quella che ha commissionato i lavori devono pagarli subito”.
FIRENZE. Non li pagano più, anche se nel disastro del cantiere Esselunga non c’entrano nulla. Così 40 operai dell’azienda subappaltatrice Ancora, che era attiva in lavori di carpenteria, hanno inaugurato la giornata di sciopero con un sit-in dalle 8 del mattino, proprio in via Mariti dove il 16 febbraio scorso ci fu il crollo costato la vita a cinque lavoratori.
Assunti con il contratto edile, i 40 operai italiani, egiziani e indiani hanno protestato perché la loro ditta non ha ricevuto il pagamento delle fatture di gennaio e febbraio dalla appaltatrice Aep, incaricata dei lavori per il centro commerciale dall’immobiliare milanese La Villata, controllata da Esselunga. “Siamo esseri umani anche noi – ha spiegato l’operaio indiano Jagjeet Singh a nome dei suoi compagni – è sbagliato farci aspettare tutto questo tempo per i soldi che ci spettano, noi fino all’ultimo giorno abbiamo lavorato come si lavora sempre”.
Immediata la reazione di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. “E’ necessario un intervento di Esselunga già oggi per pagare l’azienda e gli stipendi di queste persone – ha osservato Marco Carletti che guida la Fillea fiorentina – lavoratori che sono vittime di un sistema di organizzazione del cantiere, con la catena di subappalti, i distacchi e situazioni borderline, che ha prodotto cinque morti, tre feriti e tantissima gente che come loro non è retribuita”.
“Non deve pagare sempre l’ultima ruota del carro”, ha aggiunto Giovanni Ciampi della Feneal, mentre Stefano Tesi della Filca ha anticipato: “Abbiamo chiesto un incontro urgente all’azienda per avere qualche risposta sulla ricollocazione o, se non c’è lavoro per tutti, di avere un ammortizzatore sociale come la Cig”. Da Carletti anche una frecciata al sottosegretario al lavoro Durigon, che solo ieri ha ammesso che in via Mariti c’erano problemi legati ai subappalti, “e su questo c’è del dolo”. Secca la reazione: “L’altra volta a Firenze disse che la colpa era nostra, del sindacato che non aveva controllato. Oggi invece…va bene tutto, il problema è che gli ispettori e i controlli li governa lui dal ministero”.
Bene la giornata di sciopero in Toscana per Cgil e Uil: punte del 90% nella cave di marmo, alta adesione nel metalmeccanico, buona nell’edilizia e nel commercio-turismo, sul 70% nei servizi e in pelletteria-elettrico-calzaturiero-vetro-gomma plastica, e buona con punte del 100% in merci e logistica.
* Fonte/autore: Riccardo Chiari, il manifesto
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