Saccheggi e incendi a Londra un’altra giornata di guerriglia
LONDRA – Un’altra giornata di tumulti, saccheggi, incendi di automobili e negozi. A quattro giorni dalla morte di un uomo di 29 anni, Mark Duggan, ucciso giovedì sera da un colpo esploso da un poliziotto in circostanze sospette, la guerriglia urbana continua a mettere a ferro e fuoco i quartieri periferici di Londra. Sabato Tottenham, la notte successiva Enfield, Brixton, Walthamstow, Islington e persino il centralissimo Oxford Circus. Ieri Hackney, Lewisham, Peckham, Deptford e Croydon. Il numero di quartieri trasformati in campi di battaglia si allarga di giorno in giorno. E dopo l’esplosione di disordini anche a Leeds e Birmingham, si teme che il contagio si estenda pure ad altre città .
Le scene di guerriglia urbana sono ovunque le stesse: giovani di ogni etnia e colore della pelle incappucciati nelle loro felpe, molti tra i 13 e i 14 anni, moltissime ragazze, infrangono vetrine, saccheggiano negozi, lanciano razzi e molotov contro gli agenti antisommossa e incendiano macchine e autobus. Nell’affollata area della Stazione centrale di Hackney, a Nord Est di Londra, gli scontri sarebbero iniziati dopo che la polizia ha fermato e perquisito un sospetto. Un autobus è stato dato alle fiamme nel quartiere meridionale di Peckham. Sempre a Sud di Londra, macchine e interi palazzi sono stati incendiati a Lewisham e Croydon.
Il bilancio è pesante: si contano già 10 milioni di euro di danni, almeno 215 persone arrestate, tra cui un undicenne, di cui 27 già incriminate, decine di feriti e di persone rimaste senza tetto o che hanno perso gli affari. Una situazione fuori controllo che ha costretto il sindaco Boris Johnson ad anticipare a oggi il suo rientro dalle vacanze e il Segretario degli Interni Theresa May a rientrare ieri. «Sia assolutamente chiaro. Non c’è alcuna scusa per la violenza, non c’è alcuna scusa per il saccheggio, non c’è alcuna scusa per la criminalità », ha commentato la May.
L’ondata di violenza ha spinto anche il premier David Cameron, in vacanza in Italia, a rientrare immediatamente a Londra. Nel frattempo il suo vice Nick Clegg si è recato nel quartiere settentrionale di Tottenham dove, incontrando i rappresentanti della comunità locale, ha condannato «l’ondata di violenza gratuita». Scotland Yard parla di episodi di “criminalità copycat”, emulativi, ma numerosi commentatori segnalano più profonde motivazioni: i pesanti tagli alla spesa pubblica che hanno esacerbato il malessere sociale diffuso in queste periferie già degradate. «Queste – commenta un abitante di Tottenham – sono aree socialmente svantaggiate. La gente è molto frustrata».
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