“Il capitano non abbandona nella tempesta” Sarkozy si candida per “una Francia forte”

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PARIGI – «Sì, sono candidato all’elezione presidenziale». La frase che non stupisce nessuno è stata pronunciata alle 20,07, quando Nicolas Sarkozy ha formalizzato la sua volontà  di sbarrare il passo a Franà§ois Hollande, il grande favorito dei sondaggi: «Ho preso questa decisione per la situazione di oggi in Francia, in Europa, nel mondo, che da tre anni conosce una successione di crisi senza precedenti: non sollecitare di nuovo la fiducia dei francesi sarebbe come abbandonare il proprio posto, sarebbe comportarsi come un comandante che abbandona la nave in piena tempesta». E subito dopo il martellamento del suo slogan di campagna: «La Francia forte». Solo se il paese sarà  forte, ha spiegato, ogni francese potrà  essere protetto.
Nessuna proposta nuova, per il momento. Le prime idee verranno fuori in due comizi, stasera in Savoia e soprattutto domenica a Marsiglia, vera rampa di lancio della campagna. Sarkozy ha insistito sui valori (primo fra tutti il lavoro), ha ripetuto di voler far ricorso al referendum per riformare la formazione professionale e il sistema di indennizzazione per i disoccupati. Ma ha negato di rivolgersi alla destra e all’estrema destra: «La contrapposizione destra-sinistra appartiene al Novecento. Questa sarà  la prima elezione del XXI secolo». Quanto al suo bilancio, ha chiesto comprensione: «Non si può far tutto in cinque anni, abbiamo conosciuto una serie di crisi di una violenza inaudita».
La battaglia è cominciata sul serio e si giocherà  anche sulla rete: la nuovissima pagina Facebook di Sarkozy, creata con la grafica “timeline” del sito, ha già  suscitato polemiche. È molto curata e ben fatta, ma un giornalista sul sito dell’Express e i socialisti accusano Facebook di aver collaborato con gli uomini del presidente ancor prima di aver annunciato la nuova interfaccia. Cosa ovviamente smentita dagli interessati. Contemporaneamente, il capo dello Stato ha lanciato il suo conto Twitter, sul quale è arrivato un messaggino dell’ex moglie, Cécilia Attias, che in inglese gli augura buona fortuna.
Secondo fronte della battaglia sarà  l’immagine. Qui Sarkozy giocherà  la carta di Nathalie Kosciusko-Morizet, ministro molto glamour dell’Ecologia e dello Sviluppo, “principessa diafana” in costante ascesa da quando venne scoperta, dieci anni fa, da Jacques Chirac. Salvo sorprese, lascerà  il governo per diventare la portavoce del candidato, come lo fu Rachida Dati nel 2007. Nkm, come viene familiarmente chiamata, non è una persona qualunque: seducente, preparatissima, sposata con un professore socialista, è l’anticonformista della destra, una donna atipica in un mondo maschile e chiuso nei propri preconcetti. Sarkozy si è irritato quando Nkm ha dato del vigliacco a un ministro, quando ha baciato pubblicamente José Bové, paladino dell’altermondialismo, o quando ha invitato gli elettori moderati a votare socialista ai ballottaggi pur di sconfiggere il Fronte nazionale. Ma l’ha sempre perdonata: la Kosciusko-Morizet, erede di una famiglia francese di origine polacche che ha dato al paese uomini politici e partigiani, è una donna di carattere, ha fascino e sa battersi. Al tempo stesso metodica e imprevedibile, riesce a sconcertare e affascinare amici e avversari. Dietro la sua allure aristocratica, i vestiti scelti con gusto, i lunghi capelli raccolti, si nasconde un animale politico con ambizioni proprie: per la sua carriera politica non esclude niente, nemmeno di essere candidata all’Eliseo nel 2017. E lo dice, senza falsi pudori.
Seducente e affabile, può rivelarsi sprezzante e aggressiva con chi la contraddice. Su Twitter è la donna politica francese più popolare: quasi 120 mila aficionados. Mentre con i rotocalchi ci va cauta e rifiuta di farsi fotografare insieme a figli e marito. Può essere un asso nella manica e per questo il presidente ha deciso di metterla in prima fila nella battaglia delle immagini. Troppo sofisticata per un candidato che vuol riconquistare le classi popolari? Non è detto: se suona il violoncello, Nkm si mette ogni tanto a cantare quel che ha imparato in marina, a Gibuti, dove ha fatto la leva militare come allieva del Politecnico. «Da ragazza era un maschio mancato», ha detto una volta suo padre. Esce dagli schemi e anche per questo è stata scelta.


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