Le foto delle proteste in Birmania
Mercoledì in Birmania la polizia ha disperso in modo molto violento centinaia di cittadini e monaci buddisti che protestavano contro il progetto di ampliamento della miniera di rame di Leptadaund a Monywa, nel nord ovest del paese. La polizia in assetto antisommossa ha usato cannoni ad acqua e gas e ordigni incendiari, bruciando anche il campo che i dimostranti avevano allestito durante i primi giorni della protesta, iniziata pacificamente tre mesi fa. Le forze dell’ordine hanno inoltre arrestato diverse persone, tra cui molti monaci e religiosi.
La miniera, la più grande del paese, è di proprietà della Myanmar Wanabo Mining Copper, che fa parte della North China Industries Corp. (Norinco), una grande azienda cinese controllata dallo stato che opera in collaborazione con l’esercito birmano.
Il progetto prevede un ampliamento di 3.200 ettari e ha già provocato lo sfratto dei residenti dei villaggi della zona, che in molti casi non sono stati ancora risarciti dalle autorità , oltre al forte rischio di inquinamento ambientale.
Ieri la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi ha fatto visita ai manifestanti e ha visitato i feriti in ospedale, la maggior parte dei quali ustionati, criticando duramente il violento blitz delle forze di sicurezza.
Related Articles
L’adesione della Croazia: “Diventeremo una piccola Cina europea”
Il mercato di Rijeka (Fiume), giugno 2013. Dalla serie “Adesione, la grande illusione”, realizzata da Eloisa d’Orsi per Presseurop
Cosa cambierà l’ingresso nell’Ue per i croati? Novi List lo ha chiesto agli abitanti di Rijeka, la terza città del paese.
Che cosa porterà realmente l’ingresso nell’Ue ai cittadini comuni? Nessuno lo sa veramente. Che cosa cambierà realmente, quali conseguenze avrà questa integrazione sulla vita quotidiana, sugli stipendi, sui prezzi, sulla ricerca di lavoro, sui viaggi? A pochi giorni dall’adesione nessuno sa dare una risposta chiara a questi interrogativi.
Sul dolore dell’Europa l’ombra lunga dell’emergenza profughi
Dieci mesi fa, dopo l’attacco a Charlie Hebdo, le piazze si riempirono. Oggi l’atmosfera non è più quella. In mezzo, la crisi dei migranti, uno degli eventi più traumatizzanti per il continente che ne è uscito spaccato e cambiato
Guerra in Libia. Rapita la deputata per i diritti umani ostile ad Haftar
La guerra a Tripoli sfiora i 1.100 morti, di cui 56 civili, e i 100 mila sfollati. Le milizie fedeli a Serraj temono un affondo delle truppe del generale cirenaico nel fine settimana