Pedofili a Westminster “Politici di primo piano coinvolti in stupri e omicidi di bambini”

Pedofili a Westminster “Politici di primo piano coinvolti in stupri e omicidi di bambini”

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LONDRA. MANCAVANO solo gli omicidi per dare al parlamento di Westminster la reputazione di una casa degli orrori, degna di un romanzo di Stevenson o di Dickens, e adesso sono arrivati anche questi. Da anni gli scandali di pedofilia in Inghilterra sono diventati così frequenti da sembrare un virus: ne sono venuti alla luce ovunque, all’interno della Bbc, in scuole private, orfanatrofi e ospedali, quindi perfino dentro alla camera dei Comuni. L’estate scorsa è emerso che un dossier di 114 casi di pedofilia e abusi sessuali, su cui la polizia aveva indagato negli anni ‘80, era scomparso dagli archivi di Scotland Yard, spingendo il ministero degli interni ad aprire addirittura un’inchiesta su un possibile cover up, un insabbiamento da parte delle più alte autorità del paese, su orge, violenze e stupri che coinvolgevano la leadership politica nazionale. Ma niente era mai stato insinuato di paragonabile alle rivelazioni dello scorso fine settimana, quando un uomo di 40 anni, identificato soltanto come “Nick”, ha raccontato alla Bbc di essere stato violentato per lungo tempo da ministri e deputati del partito conservatore, di avere assistito personalmente all’omicidio di un ragazzino di 12 anni da parte di un deputato dei Tories che aveva precedentemente abusato sessualmente la sua vittima, e di essere a conoscenza di almeno altri due delitti dello stesso genere commessi da una rete di altolocati pedofili in una lussuosa residenza di Londra.

I fatti risalgono agli anni ‘80, le accuse sono rimbalzate su tutti i giornali e Scotland Yard ha ammesso di avere aperto un’inchiesta. Ieri un deputato laburista, Tom Watson, ha chiesto al primo ministro David Cameron, vista la gravità e la vastità delle accuse riportate, di creare una task-force per investigare la vicenda. Non è chiaro perché “Nick”, probabilmente non il suo vero nome, abbia deciso di fare proprio ora la sua confessione, anche se è possibile che i numerosi scandali degli anni passati possano avergli dato il coraggio di parlare. Nell’intervista alla Bbc, l’uomo afferma di essere stato abusato sessualmente da membri del parlamento e generali delle forze armate per ben nove anni. In particolare, ha sostenuto di essersi trovato nella stessa stanza in cui un bambino di 12 anni venne strangolato da un deputato, in un’elegante casa di Londra, a metà circa degli anni ‘80. Nick ha dichiarato che lui e il ragazzino furono portati insieme nella villa in un’auto con autista allo scopo specifico di essere sessualmente abusati. Al termine di quella che descrive come un’orgia gay, il suo giovane compagno venne ucciso da uno dei pedofili. «Ero lì e ho visto mentre succedeva», dice l’uomo. «Non so come ne sono uscito vivo io stesso». Nick afferma che un anno e mezzo più tardi un secondo ragazzino fu assassinato dalla stessa gang di pedofili vip alla presenza di un pezzo grosso del partito conservatore, all’epoca ministro, dopo un brutale assalto sessuale. E racconta che un terzo bambino, di 10 o 11 anni, fu ucciso dalla banda, investendolo con un’auto in una strada della capitale.
L’autore di queste raccapriccianti rivelazioni spiega che fu suo padre a consegnarlo alla rete dei pedofili, evidentemente in cambio di soldi, e precisa di essere stato ripetutamente violentato durante “sex party” che si svolgevano a Dolphin Square, in un condominio del quartier di Pimlico, non lontano dal parlamento, dove molti deputati avevano un appartamento. Finora si credeva che la sera, al bar di Westminster, qualche deputato bevesse troppo e allungasse le mani. Adesso viene il sospetto che tra i politici inglesi ci fossero degli assassini, che prima stupravano bambini e poi li sopprimevano. Un horror film dentro la casa della democrazia.


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Le “spose bambine” in Europa e in Italia

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spose bambine

Samina aveva addirittura cinque anni quando la sua famiglia le ha imposto un matrimonio forzato con un uomo molto più grande di lei. Il giorno delle nozze, celebrate con rito islamico, non capiva ovviamente cosa le stesse accadendo, ma da lì per lei è iniziato l’inferno. “Non mi era permesso nemmeno andare in giardino. Ricordo che sentivo la mancanza del sole sul mio viso. Guardavo dalla finestra i bambini che giocavano fuori e provavo un senso d’invidia schiacciante” racconta in una sofferta intervista al giornale inglese The Sun.

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