Sbarcano al Senato il red­dito minimo e di cittadinanza

Sbarcano al Senato il red­dito minimo e di cittadinanza

Loading

I dise­gni di legge sul « red­dito di cit­ta­di­nanza », pre­sen­tato dal Movi­mento 5 Stelle, e sul «red­dito minimo», pre­sen­tato da Sel a seguito della rac­colta firme per una legge di ini­zia­tiva popo­lare, sono final­mente all’esame della com­mis­sione lavoro del Senato. La pro­po­sta dei pen­ta­stel­lati pre­vede una soglia per il «red­dito di cit­ta­di­nanza» pari a 780 euro men­sili a per­sona e costa 17 miliardi all’anno. Que­sto red­dito, si legge nel dise­gno di legge, è stato cal­co­lato in base all’indicatore uffi­ciale di povertà mone­ta­ria dell’Unione euro­pea, pari ai 6/10 del red­dito mediano equi­va­lente fami­liare, quan­ti­fi­cato per il 2014 in 9.360 euro annui. Andrà ero­gato sia ai cit­ta­dini ita­liani che agli euro­pei resi­denti mag­gio­renni, come agli stra­nieri pro­ve­nienti da paesi che hanno sot­to­scritto con l’Italia gli accordi sulla reci­pro­cità della pre­vi­denza sociale.

Per i lavo­ra­tori auto­nomi, l’importo è cal­co­lato men­sil­mente sulla base del red­dito fami­liare, com­pren­sivo del red­dito da lavoro autonomo«certificato» da pro­fes­sio­ni­sti abi­li­tati che sot­to­scri­vono appo­sita con­ven­zione con l’Inps per l’assistenza ai bene­fi­ciari. «Nei casi di crisi azien­dale, pre­via chiu­sura della par­tita Iva – si legge ancora nel prov­ve­di­mento — si attiva per l’imprenditore un piano di ristrut­tu­ra­zione del debito a trent’anni e l’imprenditore diviene sog­getto bene­fi­cia­rio del red­dito». Per finan­ziare una misura total­mente assente in Ita­lia anche nella forma ridut­tiva e con­di­zio­nata del «red­dito minimo» – siamo gli unici in Europa insieme alla Gre­cia – secondo i Cin­que Stelle le risorse sareb­bero repe­ri­bili dai tagli alle spese mili­tari e alle pen­sioni d’oro, dal paga­mento dell’Imu da parte della Chiesa cat­to­lica e da una mag­giore tas­sa­zione del gioco d’azzardo.

Diversa è la pro­po­sta sul «red­dito minimo» pre­sen­tata da Sel dopo la cam­pa­gna che ha regi­strato tra il 2012 e il 2013 la par­te­ci­pa­zione di 170 asso­cia­zioni. La pro­po­sta pre­vede, per inoc­cu­pati, disoc­cu­pati e pre­cari, un bene­fi­cio indi­vi­duale di 7.200 euro l’anno da cor­ri­spon­dere in importi men­sili di 600 euro, riva­lu­tati annual­mente sulla base degli indici sul costo della vita dell’Istat. L’importo cre­sce se si hanno dei fami­liari a carico. Se il nucleo fami­liare è di due per­sone il coef­fi­cente sale e il red­dito minimo diventa di mille euro; tre per­sone 1.330 euro; quat­tro 1.630 euro; cin­que 1.900 euro.

Oltre al red­dito minimo ero­gato in con­tanti, la pro­po­sta di legge pre­vede anche, per chi ne ha diritto, un «con­tri­buto par­ziale o inte­grale per fron­teg­giare le spese impre­vi­ste, secondo i cri­teri e le moda­lità sta­bi­lite dal rego­la­mento d’attuazione». Ovvero bus, libri, pre­sta­zioni sani­ta­rie gra­tis o aiuti per pagare l’affitto. Il finan­zia­mento di que­sta misura sarebbe a carico della fisca­lità gene­rale, attra­verso la crea­zione di un fondo presso l’Inps. La durata del sus­si­dio è di dodici mesi. Alla sca­denza del periodo indi­cato il bene­fi­cia­rio che intenda con­ti­nuare a per­ce­pire il red­dito minimo garan­tito è tenuto a ripre­sen­tare la domanda. Il governo viene inol­tre dele­gato entro novanta giorni dall’approvazione della legge, a rifor­mare la disci­plina degli ammor­tiz­za­tori sociali in un unico sussidio.

I Cin­que Stelle sosten­gono di avere chie­sto l’audizione in com­mis­sione di Don Luigi Ciotti, delle asso­cia­zioni oltre che dei respon­sa­bili Istat. La rela­trice, Anna­ma­ria Parente (Pd) ha con­fer­mato che una delle pos­si­bili fonti del finan­zia­mento potrebbe essere l’aumento della tas­sa­zione sui gio­chi. Resta solo da capire quale sarà il testo finale e se il governo Renzi, che ha appena esteso l’Aspi ai soli col­la­bo­ra­tori, intende pro­se­guire su que­sta strada.



Related Articles

Pensioni, la Cgil prepara lo sciopero

Loading

Oggi vertice decisivo Gentiloni-sindacati ma sul blocco dell’aumento dell’età i margini di trattativa sono stretti

Joseph E. Stiglitz. Quando ho scoperto le disuguaglianze

Loading

Il Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz racconta come ha cominciato la sua ricerca. Mentre esce la raccolta dei suoi articoli “La grande frattura”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment