«Cacciati i balordi»: Salvini ramazza Bologna e Firenze con il «Daspo urbano» di Minniti

«Cacciati i balordi»: Salvini ramazza Bologna e Firenze con il «Daspo urbano» di Minniti

Loading

A corredo la promessa del ministro: «Darò direttive affinché simili provvedimenti scattino in tutta Italia. Nessuna tolleranza per degrado e illegalità». Si tratta dei cosiddetti «Daspo urbani», provvedimenti di allontanamento dai centri storici e altre zone delle città previsti in caso di semplice denuncia di polizia dal decreto sicurezza firmato Minniti (Pd) e allargati dal successore di Minniti al Viminale, Salvini.

A Firenze le aree del centro più attraversate dai turisti per i prossimi tre mesi saranno vietate a chi è stato denunciato per reati di spaccio, danneggiamento o contro la persona. Categorie difficili da individuare nei flussi cittadini. Molto più facili invece da attenzionare coloro che sono stati già sanzionati per commercio abusivo su suolo pubblico. Quasi sempre si tratta di migranti, persone che tirano a campare vendendo le classiche borse in finta pelle, ma anche scarpe, ombrelli, poster con foto della città o con riproduzioni di opere d’arte. Ma ci sono anche i classici venditori di fazzoletti e accendini. Gli ultimi degli ultimi insomma.

Anche loro non potranno più fisicamente essere presenti in zone come via dei Servi, piazza dei Ciompi, piazza Stazione, la Fortezza e il parco delle Cascine. Zone centrali. «Non è un provvedimento che lede la libertà di movimento e soprattutto non colpisce i cittadini onesti. Spero sia utile nella lotta contro gli spacciatori», ci tiene a specificare il sindaco di Firenze in corsa per la rielezione Dario Nardella.

A Bologna le cose sono leggermente differenti. Nel capoluogo emiliano non c’è stata nessuna «zonizzazione» in stile fiorentino. A fine 2017 scattarono i primi Daspo contro i senza casa che dormivano sotto i portici vicino alla stazione, e l’amministrazione guidata dal sindaco Pd Virginio Merola finì nella bufera per avere scelto tra le prime di applicare un provvedimento criticato da tante associazioni che lavorano con i senza casa. Un provvedimento inutile, perché quelle stesse persone due anni dopo sono tornare a dormire, in mancanza di meglio, sotto gli stessi portici. A Bologna altri provvedimenti di allontanamento sono recentemente scattati, ma solo in un parco centrale della città diventato cuore dello spaccio con tanto di vedette e via vai incessante di clienti.

Ai Daspo si sono sommati una serie di interventi delle forze dell’ordine, retate continue anche con l’intervento dell’esercito. Così la situazione è stata normalizzata in un parco dove, tra l’altro, sorge anche un nido pubblico. Lo spaccio però non è sparito, si è spostato a qualche centinaio di metri di distanza. Nessun commento arriva dal sindaco di Bologna in merito alle parole di Salvini.

Resta lo strumento, istituito all’epoca del dem Marco Minniti ministro dell’interno, la sua applicazione a vario titolo in due città simbolo del Pd in Italia, e la retorica leghista che si inserisce alla perfezione in quel solco, mettendo sullo stesso piano «degrado» e «illegalità».

A Firenze in particolare, si legge sull’ordinanza della prefettura, nelle zone dichiarate off limits sarà vietato lo stazionamento «a soggetti che ne impediscano l’accessibilità e la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali aree». Il provvedimento è rivolto a «chiunque sia stato denunciato dalle forze di Polizia per il compimento nel comune di Firenze di attività illegali in materia di stupefacenti, per reati contro la persona o per danneggiamento di beni, ovvero sia stato destinatario di contestazioni di violazioni della normativa che disciplina l’esercizio del commercio su aree pubbliche».

* Fonte: Giovanni Stinco, IL MANIFESTO



Related Articles

«Tutta la vita con il debito grazie al piano Renzi sulle pensioni»

Loading

Debitocrazia. Intervista a Christian Marazzi, economista e analista del capitalismo finanziario: «Il piano del governo sull’anticipo pensionistico (Ape) trasforma i diritti sociali del Novecento in titoli finanziari

Contro l’orrore dell’Opg

Loading

Lenzuola non sostituite per settimane, lezzo d’urina, tanfo e sporcizia ovunque, letti arrugginiti, in alcuni casi letti di contenzione con un foro nel mezzo per la caduta degli escrementi di internati legati per giorni: dopo la diffusione del video girato durante le visite del giugno-luglio 2010 nei sei Ospedali psichiatrici giudiziari dalla Commissione d’inchiesta per l’efficienza e l’efficacia del Sistema sanitario nazionale, preseduta dal sen. Marino, nessuno può più dire di non conoscere l’orrore delle condizioni in cui versano più di 1400 persone, «gli ultimi», dacché il manicomio criminale è prioritariamente contenitore della miseria e dell’abbandono.

Verso la Conferenza sulla famiglia. Riunito il Comitato di coordinamento

Loading

Ieri il primo incontro. La Conferenza si terrà a Firenze dal 24 al 26 maggio; illustrata la prima bozza del

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment