Buzzfeed news: «Ecco la registrazione segreta: da Mosca fondi al Trump italiano»

Buzzfeed news: «Ecco la registrazione segreta: da Mosca fondi al Trump italiano»

Loading

A risvegliare la pigra polemica della politica italiana di metà luglio ci ha pensato ieri il giornalista italiano Alberto Nardelli sul portale americano Buzzfeednews.com. «Rivelazione: l’esplosiva registrazione segreta che dimostra come la Russia abbia cercato di far ottenere milioni di dollari per il “Trump europeo”, alias Matteo Salvini», ha titolato il sito, subito ripreso con enfasi dai principali giornali e agenzie di stampa italiane. Se di scoop si tratta, di certo non è nuovo. Lo scorso febbraio L’Espresso pubblicò un ampio reportage in cui si sosteneva fosse in corso un tentativo da parte del governo russo di far giungere 3 milioni di euro alla Lega per la sua campagna elettorale delle europee attraverso una compravendita di diesel tra una società russa e una italiana. Se ne sarebbe parlato tra alcuni grand commis russi e Gianluca Savoini il giorno dopo la visita-lampo di Matteo Salvini a Mosca il 17 ottobre per incontrare i 700 imprenditori di «Confindustria Russia» che lo attendevano per applaudirlo e a cui promise la «fine delle sanzioni e una nuova politica nei confronti della Russia».

DI SAVOINI si sa molto. Fondatore dell’associazione Lombardia Russia, considerato eminenza grigia della Lega a Mosca è amico da sempre di Alexander Dugin, il filosofo di estrema destra nazionalbolscevico che per un qualche tempo ha cercato persino di spacciarsi come consigliere e mentore di Vladimir Putin. Dugin esordisce in politica in Urss a 18 anni fondando un gruppo clandestino il cui nome è tutto un programma: «Ordine Nero SS». Poi inizia la sua azione di camuffamento. Nel 1993 fonda, assieme a Eduard Limonov, il partito nazionalbolscevico.

È IN QUESTO periodo che Savoini entra in relazione con Dugin diventato nel frattempo professore alla Lomonosov di Mosca, carriera poi bruscamente interrotta nel 2014 quando il rettore è costretto a metterlo alla porta dopo che Dugin aveva proclamato in pubblico la necessità di massacrare la popolazione ucraina. Da allora ha anche dovuto cessare di proclamarsi «mentore di Putin», visto l’imbarazzo che provocano al Cremlino la sua biografia e le sue idee. Tutto ciò non ha però impedito a Savoini, di continuare a collaborare con il neofascista russo. Buzzfeednews sostiene ora di essere entrata in possesso dell’intera registrazione di quell’incontro in cui si sarebbe dipanata l’ipotesi del finanziamento occulto o illegale alla Lega.

Di questa registrazione (qui la trascrizione integrale in inglese) però Buzzfeednews ha fornito per ora solo l’audio della durata di 1 minuto e 37 secondi in cui parla Savoini. Dimostrando di non conoscere la lingua del paese di cui si vorrebbe farsi promotore in Italia, Savioni spiega in un inglese stentato ai suoi interlocutori russi l’orizzonte e il programma politico europeo della Lega: «Il prossimo maggio ci saranno le elezioni europee. Vogliamo cambiare l’Europa. Una nuova Europa deve essere vicina alla Russia, come in passato, perché noi vogliamo avere la nostra sovranità. Noi vogliamo davvero decidere del nostro futuro, per i nostri ragazzi, i nostri figli. Non vogliamo dipendere dalle decisioni degli “illuminati” di Bruxelles, degli Stati Uniti. Vogliamo decidere. Salvini è il primo a voler cambiare l’Europa. Insieme ai nostri alleati e colleghi e agli altri partiti presenti in Europa… Noi veramente vogliamo iniziare a costruire una grande alleanza con questi partiti pro Russia, ma non pro Russia per favorire la Russia, ma per i nostri paesi. Perché stiamo bene con la Russia, avere buone relazioni fa bene ai nostri paesi».

TUTTE COSE note, ripetute fino alla nausea da Salvini stesso in molte occasioni, ma di ciò che riguarda la trattativa per far giungere i soldi alla Lega, Buzzfeed non fornisce, per ora, l’audio.

In attesa di ascoltare l’intera registrazione dell’incontro tenutosi all’Hotel Metropol di Mosca si possono però fare alcune valutazioni su quella che potrebbe rivelarsi una fake-news a orologeria. Nell’inchiesta de L’Espresso a cui fa riferimento anche Buzzfeednews si faceva balenare l’ipotesi che nell’operazione fosse coinvolta Eni. L’ipotesi è poco credibile. Eni ha solidi legami dagli anni 60 con la Russia e ha in essere contratti con Gazprom e Rosneft per molti miliardi di euro. Difficile davvero che abbia bisogno di trattative avventurose e probabilmente illegali nella hall di uno dei più noti hotel di Mosca. Se la Lega ha ricevuto soldi, li ha ricevuti per altre vie. L’associazione Lombardia-Italia di Savoini svolge un ruolo di «facilitazione» per le imprese italiane che vogliono operare in Russia e sarebbe ingenuo pensare che la Lega non tragga vantaggi in un modo o nell’altro da queste collaborazioni. L’imprenditore calzaturiero Baldanini, per esempio, ben introdotto sul mercato russo da molti anni, non nasconde le sue simpatie per il Carroccio. Ma lo scoop Espresso-Buzzfeednews, fino a quando non verrà resa disponibile l’intera registrazione del colloquio del Metropol appare agli osservatori più attenti, poco credibile. Durante la guerra fredda il Pci ottenne dei finanziamenti da Mosca per mezzo di società commerciali ad hoc che svolgevano attività di intermediazione commerciale con l’Urss. Si tratta di una pratica operante ancora oggi in tutto il mondo e che non riguarda solo la Russia e coinvolge un gran numero di paesi per mezzo di lobby o di think-thank. Una pratica che inquina la vita politica dei paesi coinvolti, ma che non riguarda sicuramente solo la Russia.

* Fonte: Yurii Colombo, IL MANIFESTO

photo: SIG SG 510 [CC0]



Related Articles

Il sindaco di Milano: contro la manovra per salvare i servizi ed il Paese

Loading

“Comuni uniti nella battaglia il premier si faccia da parte serve un governo tecnico”.  Pisapia: con i tagli a rischio l’Expò.   È la prima volta che le proposte alternative fatte da sindacati, Confindustria, Confcommercio e Anci vengono completamente ignorate Il premier non può dire che questa crisi era imprevedibile. Lo era, solo che lui l’ha negata ostinatamente. Ma ora non può gestirla chi non l’ha saputa affrontare. Occorre una protesta forte, ma anche una proposta. E io ci sarò. Tra i sindaci c’è compattezza su questi temi, al di là  degli schieramenti

Sicurezza tra (poche) risorse e disfunzioni

Loading

Nei cinque corpi di polizia mezzi scarsi ma anche duplicazioni e la necessità di coordinamento

Dietro la rivolta, al Qaeda

Loading

Come per il possibile attacco all’Iran, anche la crisi siriana divide i vertici politici israeliani dai comandi militari e dell’intelligence. Il premier Netanyahu e il ministro degli esteri Barak hanno commentato con parole durissime la strage di Houla in Siria, auspicando la caduta del «nemico» Bashar Assad.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment