No Tav. Attivista arrestata in Valle di Susa, dovrà scontare due anni

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Dana Lauriola, educatrice torinese che lavora con i senza dimora, è stata prelevata ieri mattina nella sua abitazione di Bussoleno da un massiccio apparato di forze dell’ordine che, per qualche attimo, si è scontrato con gli amici e compagni che presidiavano la casa dell’attivista No Tav. Epilogo non scontato di una storia iniziata otto anni fa, quando Dana Lauriola, insieme a molti militanti del movimento, entrò in autostrada per una protesta pacifica: venne alzato uno sbarramento, al fine di non creare imbuti pericolosi, e fu srotolato uno striscione. Alcuni parlarono da un megafono, tra questi era presente la militante Notav.

Delle centinaia di manifestazioni che hanno costellato la ventennale storia della Torino-Lione, la protesta in autostrada viene ricordata tra le più innocue e pacifiche. Un blitz che si risolse in breve tempo, ma che è già costato diverse condanne. Ieri è stata la volta della portavoce, una delle molte, del movimento, a cui non sono state riconosciute pene alternative alla carcerazione.

Da diversi giorni era stato approntato un presidio «protettivo», che però nulla ha potuto di fronte ai reparti mobili giunti per tradurre in carcere la militante Notav. Una carica ha fatto indietreggiare i manifestanti, mentre la Lauriola veniva prelevata e portata nel carcere Lorusso-Cotugno di Torino. Posto agli arresti domiciliari anche un altro volto storico del movimento Notav, Stefano Milanesi, anch’egli di Bussoleno. Dovrà scontare cinque mesi nella sua abitazione, in quanto condannato per resistenza a pubblico ufficiale.

Nicoletta Dosio, condannata per la stessa manifestazione della Lauriola e uscita dal carcere lo scorso inverno a causa dell’emergenza sanitaria, commenta: «Provo una agitazione insostenibile perché rivivo i passi dolorosi di quel mio viaggio verso il carcere: immagino e non posso che star male. Un’ingiustizia enorme, perpetrata contro una ragazza buona e solidale, la riprova del fatto che questo mondo sta perdendo il senso della misura, cieco di fronte all’abisso dove stiamo precipitando. Son tempi duri, in cui si viene mandati in carcere per ciò che si è e non per cosa si fa. È lo sfascio dell’etica e del diritto. Che senso ha accanirsi contro una donna come Dana, da parte dello Stato? In questi giorni in cui si spostano montagne di rosmarino da un punto all’altro della valle, sorvolando su ogni regola che viene piegata alla pura volontà, la rigidità della legge rivela la debolezza di un mondo privo di ragioni».

Alle otto e mezza di ieri sera il movimento Notav ha sfilato per le vie di Bussoleno impugnando centinaia di fiaccole. La prima manifestazione di solidarietà per la militante rinchiusa nel carcere di Torino. Ieri mattina, presso il Tribunale di Torino, gli imputati del maxi processo ai No Tav – secondo grado inerente gli importanti scontri del 2011 che coinvolsero decine di migliaia di persone – hanno letto un comunicato di solidarietà a Dana Lauriola, in cui hanno sottolineato che «l’unica colpa dei militanti del movimento è quella di continuare nella lotta»

* Fonte: Maurizio Pagliassotti, il manifesto

https://www.facebook.com/watch/?v=755417551670823&extid=CPt8WtbMNPbpdPQm



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