Ma Tunisi frena: “Rientri di massa non praticabili”

Loading

In particolare i problemi sorgono sull’idea cara a Silvio Berlusconi, quella di accelerare il rientro forzoso dei cittadini tunisini. I vecchi patti, concordati con il regime di Ben Ali, autorizzavano il rimpatrio di quattro persone al giorno per via aerea ma il governo vorrebbe moltiplicare questa cifra. Tunisi respinge l’idea di rimpatri di massa. «Dobbiamo fare le necessarie verifiche sull’identità  delle persone, gli amici italiani ci capiscono», dice Radhouéne. E rilancia: «Bisogna fermare il flusso della migrazione clandestina, e per farlo sono necessari strumenti: più barche, ma visori notturni, eccetera». Radhouéne ricorda che la Tunisia ha 1.300 chilometri di costa: «Credo che ogni Paese avrebbe difficoltà  a garantirne la sorveglianza». Per mettere a punto i controlli ci vorrà  tempo. Ma per garantire la fine dell’emigrazione clandestina, il segretario di Stato propone anche un’altra via: «Nel lungo termine, la soluzione è fare in modo che queste persone non debbano lasciare il proprio Paese e rischiare la vita su una barca. Ma non possiamo farlo da soli. Serve l’aiuto economico italiano ed europeo, perché queste persone possano costruirsi una vita dignitosa in Tunisia».


Related Articles

Iraq. Le donne ezide di Shengal che esistono e resistono

Loading

L’altra metà dell’Iraq. Rapite e vendute come schiave da Daesh dopo il massacro del 2014, hanno preso le armi per difendersi. E oggi guidano la rinascita. Ma all’appello ancora ne mancano 1.117. A Shengal si curano le ferite di un dramma collettivo

Noam Chomsky: «L’America fondata sulla schiavitù, i neri repressi da 400 anni»

Loading

«La criminalizzazione della vita degli afroamericani è una politica premeditata, dagli Stati del sud del XIX secolo a Reagan. Alla protesta di questi giorni aderisce anche buona parte dei bianchi, in alcuni settori della popolazione sono stati fatti seri passi avanti»

La denuncia di Alarm Phone: più di cento migranti abbandonati in mare

Loading

Mediterraneo. La denuncia di Alarm Phone. E intanto la Sea Watch resta bloccata davanti Lampedusa

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment