Se si sciolgono i ghiacci del Polo aumenta il freddo dei nostri inverni

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La conclusione è frutto di un’indagine condotta dalla società  di ricerca americana Atmospheric and Environmental Research con le università  del Massachusetts e dell’Alaska. I dati raccolti negli ultimi vent’anni confermano la tendenza a una stagione invernale con temperature sempre più basse quando i periodi estivi da luglio a settembre al Polo Nord si mostrano più caldi della norma. Nel cambiamento climatico è da ricordare che questa regione rivela un riscaldamento più rapido e quattro volte superiore a quello del resto del pianeta. La spiegazione di quella che sembra una contraddizione, pubblicata su Environmental Research Letters dai ricercatori guidati da Judah Cohen, è legata al fenomeno dell’oscillazione artica; la stessa che una settimana fa ci ha regalato forti venti gelidi e qualche guaio sull’intera penisola. L’oscillazione, che sarebbe innescata dal periodo estivo surriscaldato, quando è nella sua fase negativa mantiene sull’Artico una condizione di alta pressione la quale spinge l’aria più fredda verso le regioni a sud, alle medie latitudini. Così i mesi freddi sono diventati ancora più freddi come hanno certificato le rilevazioni dall’Eurasia agli Stati Uniti dove in Florida nell’inverno 2010 sono rimaste vittime varie specie tropicali. «Io non ho dubbi — nota Cohen — sul fatto che il nostro globo si stia riscaldando favorendo aumenti di temperatura progressivi dovunque e in tutte le stagioni. Tuttavia gli inverni più gelidi potrebbero anche continuare nel prossimo futuro».


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