Carcere, Dap: ”Nuovi posti insufficienti rispetto alle richieste dell’Ue”

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ROMA – I nuovi reparti e posti letto in arrivo negli istituti penitenziari italiani potrebbero non essere sufficienti per rispondere in tempo alla Corte europea dei diritti dell’uomo che chiede al governo italiano di intervenire contro il sovraffollamento delle carceri entro la metà del 2014. È quanto sostiene Luigi Pagano, vicedirettore del Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Secondo Pagano, infatti, tra padiglioni da aprire e da recuperare “non superiamo i 6-8 mila posti in più, ma il numero preciso può oscillare. Temo che, nonostante quanto sia stato fatto fino ad adesso e quello che faremo, non riusciremo a riassorbire completamente il sovraffollamento e a rientrare in determinati parametri”. Per Pagano, l’obiettivo potrebbe essere quello di rientrare nei parametri minimi, per evitare condanne dalla Corte, ma occorre che la politica faccia la sua parte. “Il discorso si pone anche in merito alle altre riforme che ha suggerito il Presidente della Repubblica. Il suo è stato un modo per avviare percorsi che portino a scelte legislative che riguardino gli ingressi e le misure alternative”.

I dati del sovraffollamento, intanto, parlano chiaro. Su una capienza regolamentare di circa 47 mila posti, i detenuti si aggirano intorno ai 65 mila e l’aumento dei posti letto previsto per maggio 2014 è lontano dal soddisfare le richieste dell’Europa. Tuttavia, in Italia, i lavori per il recupero di padiglioni chiusi continuano. “Da oggi iniziamo ad aprire tre reparti in Lombardia e facciamo defluire un po’ San Vittore – ha spiegato Pagano -. Abbiamo completato i padiglioni iniziati diversi anni fa, ma il piano carceri iniziato da Alfano, nonostante sia in una fase avanzata, non ha ancora portato strutture. Le porterà nel giro di due o tre anni, con tutta una serie di istituti previsti nel napoletano, in Friuli-Venezia Giulia e produrrà l’aumento della capienza in altri istituti”. Nuovi istituti e ampliamenti soprattutto dove è più necessario. “Nel nuovo piano carceri si è prevista una rimodulazione del piano che prevede istituti dove realmente servono – ha aggiunto Pagano -. Mentre prima si creava uno spazio dove c’era una struttura, ora invece stiamo ragionando su quali regioni ne hanno realmente bisogno”. Strutture nuove, con architetture rinnovate, ha spiegato Pagano. “I prossimi istituti avranno spazi di agibilità in modo tale che il detenuto possa vivere al di fuori della cella e tornare in cella soltanto per dormire. Questo agevolerebbe non soltanto l’attività trattamentale, ma migliorerebbe la vita dei detenuti, il controllo e il benessere del personale”.(ga)

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