Regioni, mobilitazione contro la manovra
ROMA – Enti locali e governo, lo scontro s’inasprisce: il ministro dell’Economia Tremonti non perde occasione per ricordare che «lo Stato ha già dato» e che quindi Regioni e Comuni possono sopportare il peso della Finanziaria. Ma gli enti non ci stanno: le Regioni annunciano la loro mobilitazione e l’intenzione di fare chiarezza sull’incidenza che i tagli avranno sui servizi; i Comuni contestano i commenti fatti da Tremonti sui fondi distribuiti e sui criteri usati per la ripartizione.
E’ stato chiaro ieri il ministro. «Fino ad ora alle Regioni è stato dato, se si fermano un giro non è che succede niente», ha detto. Poche ore dopo è stata la volta dei Comuni. «Vi sembra civile un Paese che dà un punto di Pil a metà dei Comuni in base a criteri che nessuno conosce? – ha commentato Tremonti – il ministero dell’Interno assegna a 4600 Comuni 16 miliardi in base a criteri stratificati, amministrati da tre funzionari. La manovra è stata una specie di Illuminismo sui dati: sapevo che c’erano i trasferimenti, avevo idea degli importi, non del meccanismo».
Immediata la risposta degli enti chiamati in causa. Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ha annunciato per martedì una convocazione straordinaria dei governatori. «Spiegheremo, dati alla mano, quali saranno le conseguenze della manovra», ha annunciato, precisando che martedì stesso partiranno anche gli incontri con le parti sociali. Le Regioni contestano la quota dei tagli che sono chiamate ad effettuare (4,5 miliardi già nel 2011), rivendicano la virtuosità dei loro bilanci, fanno notare l’enormità dei sacrifici chiesti e ritengono che ciascuna istituzione, Stato centrale in primis, debba fare la sua parte: «Nessuno mette in dubbio la fase difficile attraversata dal Paese, ma la manovra non è equa ed è inaccettabile». La battaglia sui tagli ha messo insieme governatori di destra e di sinistra, la Lega finora non si è esposta ma martedì, al vertice della Conferenza delle Regioni, ci sarà anche Roberto Cota, presidente leghista del Piemonte: «La via da seguire è quella di premiare le realtà virtuose» ha ammesso. Probabile anche la presenza di Luca Zaia, presidente del Veneto, che si trincera dietro un «parleremo di modalità alternative».
Quanto alle parole di Tremonti sui Comuni, a rispondere al ministro è stato il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino che, a riguardo dei 16 miliardi, ha precisato: «Tremonti non è stato sufficientemente informato o forse ha voluto accattivarsi l’auditorio, fatto sta che ha citato dati sbagliati». «I trasferimenti cui fa riferimento vengono erogati a tutti gli oltre 6.700 Comuni delle 15 regioni a statuto ordinario e comprendono i rimborsi dell’Ici per la prima casa (tre miliardi); trasferimenti di natura corrente comprendenti tributi ordinari e fondi perequativi (11,5 miliardi); infine trasferimenti per il finanziamento di progetti in conto capitale (circa 1,4 miliardi)». «Questi 16 miliardi – ha chiarito – comprendono fondi previsti dalle leggi statali predisposte quasi per intero dallo stesso ministero dell’Economia. Sono pronto a confrontarmi con Tremonti su questi temi in qualsiasi sede pubblica».
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