Il bluff dei farmaci generici erano gratis, ora si pagano “Basta con il ticket occulto”

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L’Aifa ha infatti abbassato il valore dei rimborsi per i cosiddetti “equivalenti” dal 10 al 40% per far risparmiare il sistema sanitario circa 600 milioni all’anno. Il problema è che al provvedimento dell’agenzia non sono seguite riduzioni di prezzo da parte di tutte le aziende produttrici. E i cittadini devono accollarsi una spesa imprevista per una buona parte dei 4.200 generici. È esplosa così l’ira delle associazioni come Federanziani, che ieri ha scritto al presidente Napolitano perché venga sospeso il provvedimento di Aifa, e anche delle Regioni. In particolare della Toscana. «Si tratta di una gabella che pesa sulle spalle della povera gente – dice il presidente Enrico Rossi – Noi abbiamo stanziato 400mila euro per non far pagare quei soldi di differenza ai toscani. Ma gli altri? Qui si stanno trattando i cittadini come sudditi». Oggi, fanno sapere dallo staff di Vasco Errani, presidente dell’Emilia e della conferenza delle Regioni, il tema sarà  affrontato in un incontro tra i governatori italiani. La partita non è ancora chiusa. Del resto l’Aifa ha spiegato che per domani la maggior parte delle aziende produttrici di generici avranno pubblicato in Gazzetta ufficiale l’abbassamento dei prezzi. Qualcuno già  da ieri aveva preso questo provvedimento. Il presidente di Assogenerici Giorgio Foresti non è così ottimista. «Di certo ci saranno altre riduzioni di prezzo da parte dei produttori – spiega – Però credo che per un 30-40% dei prodotti questa misura non sarà  presa. Le aziende non possono permetterselo perché incasserebbero meno di quanto spendono per la produzione. Tanto vale togliere quei farmaci dal commercio. Questa misura di taglio del rimborso non è stata preparata. Noi avevamo chiesto ad Aifa e al Governo di aiutarci ad aumentare i volumi, con politiche favorevoli al generico. Non le hanno fatte e ci troviamo a questo punto». Ci vorranno 24 ore per capire per quanti tra i 4.200 farmaci dovranno essere pagati e quanti torneranno gratuiti. «E i soldi spesi in questa settimana chi li rende ai cittadini? – chiede Rossi – Siamo danneggiati da questa manovra perché fino a ieri abbiamo detto ai cittadini di prendere gli equivalenti che costano meno e funzionano allo stesso modo. Così si rischia di spostare alcune prescrizioni su farmaci di marca che hanno ancora il brevetto perché vengono rimborsati completamente, aumentando le spese per il sistema sanitario. Ma ciò che conta è il danno per i cittadini. È scandaloso che in questo paese si introducano ticket senza discuterne con le Regioni. Perché Aifa non ha prima parlato con le case farmaceutiche per sapere se avrebbero abbassato i prezzi?».


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