Treviso dice “no” ai profughi
TREVISO – Macchè ospitalità diffusa, macchè accoglienza: il presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro dice un secco “no” all’arrivo di nuovi immigrati a Treviso. Il rifiuto arriva all’indomani dell’appello del governatore Zaia a tutta la comunità veneta a farsi carico dei profughi e a pochi giorni dalla visita del Papa a Venezia, che al Nordest ha chiesto di “superare la paura degli immigrati”. Ieri notte, intanto, i 120 profughi attesi sono entrati in Veneto. Le parole di Muraro non lasciano spazio a dubbi d’interpretazione: “No a profughi liberi di girare incontrollati”. E, se non fosse abbastanza chiaro, ripete: “Nessun profugo a Treviso, soprattutto se può vagabondare senza scopo per il territorio”. La decisione è motivata come “dovere istituzionale nei confronti della comunità ”: la provincia – spiega Muraro – in un momento difficile per l’economia deve garantire che “nessun immigrato senza lavoro e senza scopo stanzi sul territorio a spese del contribuente, girovagando senza meta libero”. Il presidente, che si proclama “interprete dei timori dei cittadini trevigiani”, non la vede come una questione di razzismo o di mancanza di solidarietà internazionale, “anzi: è una questione di solidarietà nei confronti dei trevigiani che tanto hanno sacrificato e tanto sacrificano anche adesso”.
Un’altra ragione del rifiuto all’accoglienza è dovuta alle “procedure ancora poco chiare”, che mettono nelle “condizioni di dover trasportare da un centro all’altro e teoricamente ospitare della gente che in realtà è libera di girare incontrollata per il paese”. E rifacendosi alle dichiarazioni di Zaia, spiega: “È giusto offrire l’accoglienza internazionale ma non per tutti. E io aggiungo: non in questo modo”. Infine, Muraro mette le mani avanti ricordando che a Treviso “gli immigrati sono oltre l’11% della popolazione locale, una densità molto alta se consideriamo che siamo circa 900 mila abitanti. La misura è colma, nuovi arrivi, specie senza regole, non servono”. Così si spiega anche l’assenza della provincia alla riunione convocata oggi a Venezia: “Ho voluto dare un segnale per far capire che questo non è il modo giusto per affrontare le cose. I cittadini meritano risposte concrete. A Treviso siamo abituati così”. (gig)
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Messico: i desaparecidos della lotta alla droga
Foto: Italnews.info
Secondo le 176 pagine del rapporto Mexico’s Disappeared: The Enduring Cost of a Crisis Ignored (I desaparecidos messicani: il perdurante costo di una crisi ignorata) pubblicato da Human Rights Watch (Hwr) il 20 febbraio, le forze dell’ordine messicane sono responsabili di torture, esecuzioni extragiudiziali e direttamente o indirettamente della sparizione di circa 250 persone avvenute tra il dicembre 2006 e il dicembre 2012, ufficialmente all’interno della lotta senza quartiere ai potenti cartelli della droga avviata, anche con l’utilizzo dell’esercito, dall’ex presidente Felipe Calderon.
Lettera dal Cie di Bari: ”Ci caricano di calmanti e anestetici”
Una lunga testimonianza di un giovane nordafricano che era rinchiuso nel centro di identificazione e di espulsione pugliese. ”Se facciamo lo sciopero della fame ci dicono ‘solo morto uscirai di qui”’
Amnesty International accusa: «Ue e Italia complici dei torturatori libici»
Migranti. Il rapporto dell’Ong svela il sistema di violenza e sfruttamento da parte della Guardia costiera di Tripoli, sostenuta dai governi europei