Fs, l’Alta velocità  verso Piazza Affari

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ROMA – Alta velocità  quotata in Borsa, con l’ingresso dei privati nella “polpa” delle Fs, oltre all’emissione di bond, nuovi investimenti e nuovo nome: dopo 106 anni di vita le “Ferrovie dello Stato” vanno in pensione e lasciano il posto a Ferrovie (dello Stato) Italiane. 
All’ambizioso piano industriale da qui al 2015, presentato ieri dal vertice del gruppo e dal ministro dei Trasporti Altero Matteoli, mancava solo l’annuncio di un nuovo record sulla Roma-Milano. Un piccolo miracolo tecnologico che, nei piani dell’ad Mauro Moretti, dovrebbe materializzarsi entro quattro anni: da Termini alla stazione Centrale, si viaggerà  no-stop in 2 ore e 20 minuti. Un annuncio da dar tremare i polsi di Alitalia. 
Il piano mette sul piatto numeri e previsioni che puntano a separare le attività  del gruppo: la più appetitosa (l’alta velocità ) potrebbe essere quotata in Borsa (con il placet di Tremonti e l’appoggio di Matteoli) mentre il settore merci di Fs potrebbe aprirsi ai privati. Più complesso il discorso per Trenitalia e le linee tradizionali, quelle che coprono oltre il 90% del fabbisogno giornaliero di trasporto passeggeri. Queste dovranno essere sostenute da una quota dei proventi ottenuti dalla rete Av, oltre che dal rinnovo dei contratti con le Regioni. In questa ottica Moretti è pronto ad un cambio di marcia nella filosofia stessa del trasporto locale, con le grandi aree urbane dotate di hub ferroviari dai quali partiranno a raggiera collegamenti con la rete più esterna delle regioni. 
Molte tratte oggi maledette dai pendolari per la loro lentezza, saranno sdoppiate: ci saranno treni “diretti” tra grandi bacini urbani, e convogli che effettueranno fermate in tutte le stazioni passando però con frequenze più ravvicinate. Ad esempio, l’area di Roma comprenderà  11 “complessi metropolitani” con nuovi percorsi a raggiera e fermate. Lo stesso accadrà  nell’area di Milano e della Lombardia (17 complessi già  individuati), del quadrilatero veneto (9 complessi) e di Napoli-Campania (12). 
Non meno importante la scelta strategica che sarà  fatta sulle aziende acquisite all’estero da Fs. Un business che al 2015, nei piani di Moretti, porterà  a casa 10 miliardi di fatturato. Dal canto loro gli investimenti per alta velocità , saranno finanziati a partire dal 2012 da una emissione di bond da 4 miliardi di euro. Per i pendolari, promette l’ad di Fs, arriveranno 17 miliardi di euro più altri 6 miliardi indirizzati all’acquisto o al rinnovo di treni. In totale 27 miliardi di euro sui quali pesa, però, un indebitamento che a breve toccherà  i 10 miliardi, un fardello che il vertice di Fs dovrà  togliere dal tavolo prima dell’eventuale ingresso dei privati. 
Messe le basi per un risanamento a tappe forzate da qui a fine piano, Moretti ha anticipato la prossima mossa delle sue creature dalla livrea rossa: «Dal 2015 la Milano-Roma sarà  percorribile in 2 ore e 20 minuti» ha assicurato l’amministratore delegato di Ferrovie Italiane. Quaranta minuti in meno rispetto a oggi che saranno recuperati con l’entrata in funzione di due sottopassi a Bologna (a fine 2012) e a Firenze (nel 2015), e con l’ingresso in flotta dal 2014 in poi di 50 nuovi Etr 1000, i treni ad altissima velocità  che potranno marciare a 360 all’ora anche sui binari pensati per l’attraversamento a 300 all’ora.


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MODELLO TEDESCO
L’idea di introdurre nella costituzione italiana una norma che vincoli lo stato al pareggio di bilancio, annunciata venerdì da Berlusconi e Tremonti con altre misure per tamponare la crisi del debito, segue un pressante «suggerimento» tedesco. La Germania è stato il primo paese dell’Unione a adottare una norma simile nel maggio 2009, e raccomanda di seguire il suo esempio. Pare che questa sia stata la condizione per convincere la Bundesbank a deporre le sue resistenze all’acquisto di Btp italiani da parte della Banca centrale europea, per sostenerne il corso.

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