Terre rare, adesso Tokyo sogna di superare Pechino

Loading

 TOKYO.Gli scienziati che lo hanno scoperto lo chiamano il «fango dei sogni», perché potrebbe riscattare il settore hi-tech giapponese dalla dipendenza dalla vicina e sempre più ingombrante Cina. Un team di ricercatori dell’università  di Tokyo, infatti, ha di recente pubblicato uno studio secondo cui nei fondali dell’oceano Pacifico vi sarebbero depositati circa cento miliardi di tonnellate di terre rare, una classe di 17 minerali essenziali per la fabbricazione di qualsiasi prodotto tecnologico – dalle macchine ibride ai cellulari, ai superconduttori, ai missili e così via.

La Cina ha il monopolio virtuale di questi minerali dal momento che ne detiene il 95% della produzione mondiale. Ma secondo Yasuhiro Kato, leader del gruppo di scienziati, la concentrazione di terre rare nei depositi cinesi sarebbe quattro volte inferiore a quello trovato tra i 3500 e i sei mila metri di profondità  nei fondali vicini alle Hawaii e a Tahiti.
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, l’eccezionalità  della ricerca starebbe anche nel fatto che è la prima volta che il fondo marino viene considerato come risorsa di terre rare. A questo hanno pensato appunto gli scienziati giapponesi che, aiutati da esperti internazionali, hanno esaminato più di 2000 campioni presi da 78 punti dei fondali del Pacifico. Secondo la ricerca, «appena un kilometro quadrato del giacimento è in grado di provvedere ad un quinto del fabbisogno mondiale di terre rare per un anno».
I preziosi minerali, infatti, possono essere ricavati facilmente, risciacquando il fango con delle soluzioni acide specifiche. Ma potrebbe non esser tutto oro quel che luccica. Nonostante i ricercatori siano convinti che basti trovare un accordo con l’autorità  internazionale del fondo marino per avviare l’estrazione, esperti del settore sostengono che i prezzi altissimi delle terre rare rappresenteranno un ostacolo per il loro sfruttamento.
Secondo un’indagine del quotidiano Mainichi Shimbun, il prezzo di alcuni minerali usati per la produzione di prodotti tecnologici è aumentato di sei volte in un anno e ci si aspetta che continueranno a crescere almeno fino al 2012. Nonostante alcune compagnie come la THK stiano cercando materiali alternativi per continuare a fabbricare i propri prodotti, molte aziende nipponiche – dopo un arresto temporaneo a seguito del disastro dell’11 marzo – sembra si stiano adeguando per forza di cose ai prezzi imposti dal mercato cinese.
La seconda potenza mondiale, infatti, continua a fare il bello e il cattivo tempo nel mercato di quelle che Deng Xiaoping definì il «petrolio della Cina». Dopo aver ridotto del 35% le esportazioni globali nel primo semestre del 2011, ha di recente annunciato la costruzione di riserve nazionali, il tutto per motivi «ambientali».
Per metter fine al monopolio della Cina, ora che la scoperta è sotto gli occhi del mondo, al Giappone non rimane altro che plasmare il fango dei sogni e trasformarlo in materiale concreto per produrre la tecnologia del futuro. Per questo, però, ci vorrà  tempo e altra tecnologia – fabbricata, probabilmente, con terre rare cinesi.
FANGO DEI SOGNI Un’équipe di scienziati ha riscontrato un’enorme concentrazione di questi minerali pregiati, di cui la Cina ha il monopolio virtuale, sui fondali dell’Oceano pacifico


Related Articles

Recep Erdogan vince, ma non basta per cambiare la costituzione

Loading

Turchia / L’AKP AL 49,9%, bene sinistra e blocco Kurdo. Il premier turco, conscio che 326 seggi non sono sufficienti, apre all’opposizione

Nato, Golfo, al Qaeda Damasco val bene un kalashnikov

Loading

Un kalashnikov fino a poco fa si vendeva in Iraq a 100 dollari. Ora sta almeno a 1000 e forse già  a 1500

Nazioni disunite. Trump attacca Xi Jinping: «Virus cinese»

Loading

Al tempo della Zoom diplomacy, lo scontro tra Usa e Cina in un’assemblea Onu virtuale. Il presidente negazionista accusa: «Ci avete infettato». Pechino: «Restiamo uniti»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment