Blocchi e proteste a Termini Imerese. Oggi manifestazione a Palermo

Loading

Hanno deciso di scioperare, portando le loro rivendicazioni oggi davanti al palazzo della Regione a Palermo. Ieri, gesti di protesta si sono susseguiti per tutta la giornata, compresa l’occupazione di alcuni uffici del comune di Termini. «È un’azione dimostrativa – ha detto il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella – affinché l’opinione pubblica abbia presente il problema». Il presidente della regione, Raffaele Lombardo, ha cercato di rassicurare i lavoratori, pur ritenendo legittime le preoccupazioni espresse. «Stiamo scegliendo un’impresa (la DR di Macchia d’Isernia, ndr) che ci offre delle garanzie e che scelga Termini come capitale della sua attività  – ha detto Lombardo – La Regione ha fatto cento volte più del giusto riconfermando i propri impegni finanziari». Lombardo oggi sarà  a Roma per incontrare il ministro delle Attività  produttive e discutere di ulteriori piani. Le nuvole restano comunque nere sul cielo di Termini, per la la situazione occupazionale. Perché le proposte in campo sembrano non riuscire ad assorbire tutti i lavoratori del sito siciliano. «Chiediamo al governo una convocazione per verificare la fondatezza delle offerte sinora presentate – hanno detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom e Enzo Masini, coordinatore nazionale del settore auto – I piani selezionati prevedono che gli occupati futuri potranno essere 1.600 a fronte degli attuali 2.200, tutto ciò però tra 4-5 anni e se tutte le iniziative previste avranno effetto positivo». «Allo stato attuale non esistono nemmeno sulla carta le garanzie di occupazione degli attuali dipendenti – ha aggiunto Landini – Il governo non deve permettere alla Fiat di cessare l’attività  fino a quando non ci sarà  una risposta adeguata allo sviluppo del territorio». Il piano del ministero per lo Sviluppo economico per salvare la fabbrica di Termini include, oltre alla proposta di costruire automobili di DR Motor (che in realtà  assembla carrozzerie dal fornitore cinese Chery e motori comprati da Fiat e in Austria), anche progetti non legati alle quattro ruote.


Related Articles

Sullo scudo anti-spread anche i dubbi di Berlino

Loading

Ma la Ue boccia il “no” di Olanda e Finlandia: “Decisioni già  prese” 

Proposte keynesiane contro la depressione

Loading

CRISI, TRA USA E UE
Un cambiamento di portata storica ha avuto luogo in quella biosfera economica e finanziaria in cui tutti – con più o meno affanno – respiriamo. Mentre in Europa si continua a discutere di abbassamento del costo del lavoro come aggiustamento necessario (secondo la sinistra) o sufficiente (secondo la destra) per risolvere alla radice gli squilibri macroeconomici del vecchio continente, la Federal Reserve ha cambiato – e per sempre – le regole del gioco in casa propria.

“Consob ha ragione sul Piano adesso Fiat scopra le sue carte”

Loading

Il Pd: “Era legittimo il pressing per avere chiarimenti”. La Fiom: progetto lacunoso.  Confindustria: “Non spetta a noi dire se sia chiara la strategia di Marchionne”. Sindacati in allarme dopo la missiva della Autorità  di Borsa al Lingotto

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment