Truffa sul terremoto «Io di Palazzo Chigi quei soldi sono miei»

Loading

L’uno ideatore e l’altro vice presidente della Fondazione Abruzzo Solidarietà , una rete di onlus fittizie nata in seno alla curia aquilana. Entrambi devono rispondere di tentata truffa e millantato credito per alcuni progetti, per complessivi 12 milioni di euro, poi ridotti a circa 9. Uno dei quali, da circa 3 milioni e mezzo di euro, finanziato con il cosiddetto Fondo Giovanardi, costituito dopo il terremoto per il sociale. Anche se l’erogazione di denaro è stata bloccata dall’intervento dei carabinieri del Noe che, nel corso di un’altra indagine, circa un anno fa, si sono imbattuti nei vanagloriosi protagonisti dell’inchiesta, che in un’intercettazione si paragonano a quelli del telefilm «Attenti a quei due». E in un’altra ammettono: «Queste sono operazioni corsare, noi incassiamo e poi spariamo». Mentre ieri si sono avvalsi della facoltà  di non rispondere.

Sono 1800 le intercettazioni contenute nell’informativa del Noe allegata alla ordinanza di custodia cautelare. Da lì emergono le vanterie di Traversi su rapporti privilegiati con i sottosegretari alla presidenza del consiglio Gianni Letta e Carlo Giovanardi. Con più interlocutori, ribadisce «i soldi sono i miei perché sono di Palazzo Chigi». L’unica cosa certa è l’appartenenza di Traversi alla presidenza del Consiglio, giacché l’Ente Montagna ne è una diretta emanazione. Sul resto gli stessi investigatori nutrono forti dubbi. E sospettano millanterie per far presa. Dall’appartenenza a logge massoniche, tra cui il Grande Oriente d’Italia, all’aver fatto simili operazioni in terremoti precedenti, come quello del Molise. Indagati anche Silvano Cappelli, sindaco di San Demetrio; Mimmo Srour ex sindaco di Sant’Eusanio Forconese e Nicola Ferrigni, ricercatore Eurispes. E nel mirino anche altre società : «L’Aquila Città  Territorio, Eurispes Abruzzo, Cepia Manlio Germozzi, L’Aquila Ricerche Scarl».


Related Articles

Profeti di sventura e di salvezza

Loading

«LA RECESSIONE È FINITA»
Chi dice che la politica italiana non guarda lontano? Eppure non passa giorno che non si cimenti in una lungimiranza che sconfina nella profezia. Occhi attenti scrutano il più remoto orizzonte del deserto della crisi, certi che l’attesa non sarà vana. I profeti, come è noto, si dividono in due grandi correnti: i profeti di sventura e i profeti di salvezza, accomunati però dall’appartenenza a una delle corporazioni più solide e antiche del nostro paese, quella dei ciarlatani.

La sinistra e l’arte di perdere al Nord

Loading

 «CERTO che se doveva finire così, erano meglio i Maya». Il giorno dopo il meteorite elettorale, il popolo di sinistra twitta ironiche amarezze e urla disperate proposte. Se i dirigenti dovessero ascoltarle, per una volta nella vita, la complicata strada del dopo voto si spianerebbe di colpo. In sole tre mosse. Primo, un governo a termine per approvare in Parlamento pochi provvedimenti ai quali i grillini non potrebbero dire no.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment