Banche e Fondo Ue Ultimi ritocchi all’intesa Le simulazioni su Roma
Altri capi di governo temono che la cancelliera Angela Merkel pretenda una modifica dei Trattati per imporre le misure di austerità nei Paesi dell’Eurozona dove non è stata eletta. Il presidente francese Nicolas Sarkozy non vuole uscire sconfitto nel braccio di ferro con Berlino sul coinvolgimento della Banca centrale europea (Bce) nel Fondo salva Stati. Gli scontri si annunciano così molteplici e articolati nel doppio vertice dei capi di Stato e di governo questa sera a Bruxelles.
Già dal summit iniziale dei 27 Paesi Ue, previsto dalle 18, bisognerà tacitare il premier britannico David Cameron e altri leader esterni alla zona euro. Minacciano di bloccare l’accordo sulla ricapitalizzazione delle banche se verranno esclusi dalle decisioni importanti dell’immediatamente successivo vertice dei 17 leader dell’Eurozona. Questo potrebbe durare due-tre ore o estendersi a lungo nella notte. Perché da lì dovrà uscire l’eventuale accordo sul pacchetto per il salvataggio di Atene e del sistema bancario. Ed è lì che si capirà se le misure messe sul tavolo dal premier Silvio Berlusconi risulteranno rassicuranti.
Il punto di partenza della trattativa resta la linea della Merkel, che è attesa a Bruxelles determinata e rafforzata dal voto del Parlamento tedesco sui punti fondamentali del pacchetto anti crisi per il salvataggio di Atene. La ricapitalizzazione del sistema bancario potrebbe essere concordata intorno a un centinaio di miliardi. La parte delle perdite sui titoli greci a carico dei privati oscilla tra il 60% di Berlino e il 40% voluto da Parigi, che teme per la forte esposizione delle banche francesi. Il Fondo salva Stati dovrebbe essere incrementato e modificato per poter anche garantire e assicurare i titoli dei Paesi a rischio (con il coinvolgimento dei privati). Ma Sarkozy chiede l’intervento della Bce. La Merkel è attestata sul «no» netto e sulla tutela dell’autonomia dell’istituzione dove è in arrivo Mario Draghi. La Germania vorrebbe perfino che la Bce non aiutasse più l’Italia con l’acquisto di Btp sul mercato.
Ma sul tavolo c’è il rischio di contagio, che spaventa tutti. La ragione è semplice. Il governo greco ha un debito di circa 340 miliardi e due anni di summit Ue non sono riusciti a metterlo in sicurezza. L’esposizione dell’Italia è di 1.900 miliardi di euro, pari al 120% del Pil, in un momento con grandi difficoltà nella crescita italiana. Alla Commissione europea avrebbero approntato una simulazione sommaria in gran segreto sul rischio Italia e dai rumors sembra che si sarebbero messi le mani nei capelli. Salterebbero tutti i possibili punti d’incontro sul pacchetto anti crisi, che sono stati studiati in relazione ai problemi della Grecia. Così nei Palazzi comunitari in molti sperano che Berlusconi stasera tranquillizzi tutti annunciando misure sufficienti e credibili. Altrimenti, come ha ventilato Sarkozy, emergerebbe anche un rischio Europa.
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