Tempesta, un morto a Napoli

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NAPOLI — Non è stata un’alluvione, però ha ucciso lo stesso. Nessun fiume esondato, nessuna valanga d’acqua e fango a portarsi via auto e cassonetti. Allagamenti, come sempre da queste parti quando la pioggia si scatena, ma stavolta nemmeno voragini o frane. Ma è bastato un albero, uno solo che si è sradicato in pieno centro abitato, e il bilancio di un giorno di maltempo che poteva essere un bilancio di danni, ma non di vittime, diventa tragico. L’immagine che accompagna questo servizio si spiega da sola: c’era un uomo nell’abitacolo di quella macchina accartocciata dal peso di un enorme pino sradicatosi in via Miliscola ad Arco Felice, un centro della zona flegrea che fa parte del territorio di Pozzuoli. Si chiamava Domenico Conte, aveva 64 anni e due figli, e stava leggendo il giornale in attesa che la moglie tornasse dalla vicina chiesa dove era andata per un funerale. Gli abitanti della zona raccontano che da tempo gli alberi di via Miliscola davano cenni di cedimento, e quello in particolare. Raccontano anche di averlo segnalato agli uffici del Comune di Pozzuoli ma quell’immenso pino è rimasto lì fino a quando non è venuto giù da solo. Probabilmente aiutato dalla pioggia, che infiltrandosi alla base traballante del tronco può averne agevolato il cedimento, ma se è vero che all’ufficio Giardini sapevano, la tragedia si poteva evitare.
Eppure stavolta le autorità  si sono mobilitate proprio sulla prevenzione. I primi messaggi alla popolazione da parte del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dell’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza erano stati diramati già  nel pomeriggio di sabato, con inviti alla prudenza e la diffusione del bollettino della Protezione civile sulla perturbazione in arrivo. Ieri mattina, poi, ancora prima del vertice in prefettura dove è stato deciso il rinvio della partita tra Napoli e Juventus, gli appelli. Espliciti e diretti: «I cittadini non escano di casa se non per motivi assolutamente necessari», faceva sapere il sindaco. E l’assessore: «Raccomandiamo di non uscire di casa e/o usare l’auto se non strettamente necessario».
Inviti che, almeno in città , sono stati raccolti, e infatti per tutta la mattinata le strade di Napoli non sono rimaste deserte, ma sicuramente erano mezze vuote. E questo probabilmente ha aiutato a evitare che i disagi si trasformassero in situazioni particolarmente a rischio. Perché disagi ce ne sono stati, e molti. Strade chiuse per allagamenti sia nel centro di Napoli (dove si è temuto per il crollo di un cornicione al Conservatorio di San Pietro a Maiella), come in periferia e in provincia, voli cancellati, i treni della Circumflegrea fermi a causa dell’acqua sui binari. Allagati in parte anche gli Scavi di Pompei, dove l’area visitabile è stata limitata al Foro civile. I vigili del fuoco, tempestati da richieste di aiuto, sono intervenuti con maggiori difficoltà  a Giugliano, a Pozzuoli e soprattutto in Penisola sorrentina, particolarmente flagellata quando la perturbazione si è lasciata Napoli alle spalle dirigendosi verso sud. E passata l’emergenza in Campania (i dati ufficiali parlano di 120 millimetri di pioggia caduta in dodici ore) è cominciata in Basilicata, dove due persone della provincia di Bari, una donna di 44 anni e suo padre di 86, risultano disperse. Facevano parte di una comitiva di turisti ed erano con altri familiari – un uomo e due bambine – in auto nei pressi di Matera quando sono stati travolti dalla piena di un torrente. L’uomo è riuscito a uscire dall’auto e ha messo in salvo le nipotine, ma non ha potuto poi fare altrettanto per la moglie e il suocero trascinati dall’acqua. Nella tarda serata di ieri l’auto è stata avvistata in un’ansa del torrente.


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