Lo spread volta le spalle ai professori

Loading

 
Mario Monti l’ha dovuto ammettere: le aste di Btp di ieri hanno avuto un risultato «incoraggiante ma non consideriamo terminate le turbolenze finanziarie». E, per quanto riguarda lo spread, Monti ha invitato non sovrastimare il differenziale di rendimento tra Italia e Germania «sia quando va bene, sia quando va male». Lo spread, ha detto Monti, è salito tra luglio e settembre «malgrado gli interventi della Bce. Gli acquisti si sono diradati nei periodi recenti e dobbiamo essere sollevati del fatto che che prima lo spread saliva molto malgrado gli acquisti, mentre ora c’è tendenza frastagliata e decrescente nonostante gli acquisti siano cessati».
Dopo il buon esisto dell’asta di Bot a sei mesi di mercoledì che aveva fatto registrare una forte discesa dei rendimenti (praticamente dimezzati) c’era molta attesa per l’asta dei Bpt di ieri. Ma non è andata come si sperava. I rendimenti sono risultati in discesa (molto contenuta) e la domanda non è stata eccezionale. Anzi, piuttosto bassina. Come riflesso, al contrario di mercoledì, le borse non hanno brindato.
I dati dettagliati indicano che i Btp decennali (scadenza 2022) sono stati assegnati con un rendimento del 6,98% rispetto al 7,56% della precedente asta. maggiore, invece, la discesa dei rendimenti dei Btp triennali (scadenza 2014) assegnati con un tasso del 5,62% rispetto al 7,89% della precedente asta. Per i Btp con scadenza 2021 il rendimento è stato fissato al 6,7%. Quanto infine al tasso variabile, l’undicesima tranche del CCTeu (scadenza 15 aprile 2018) è stata fissata su un rendimento lordo di 7,42% dal 4,52% dell’ultima asta. Ma il confronto non è significativo in quanto la precedente asta si svolse a fine agosto.
Gli analisti hanno commentato che si tratta di rendimenti in discesa rispetto alle precedenti emissioni, ma in linea con i tassi sul mercato secondario. Il risultato è stato che lo spread tra Btp decennali e Bund equivalenti è salito a 522 punti base dopo la comunicazione dei risultati dell’asta (in rialzo rispetto alla chiusura di ieri (510 punti) e alla media della mattina (514). 
A pesare sullo spread il dato sulla domanda, non eccezionale: per i titoli a scadenza 2014 l’offerta era fra 2 e 3 miliardi di euro: sono stati assegnati 2,53 miliardi con una richiesta pari a 3,46 miliardi (1,36 volte). Per i Btp con scadenza nel 2022, l’assegnazione è stata pari al massimo offerto, 2,5 miliardi con una domanda di 3,39 miliardi. Per i Btp con scadenza 2021 la richiesta (1,85 miliardi) è stata inferiore al massimo offerto, pari a 2 miliardi: l’assegnazione è stata di 1,17 miliardi con un rendimento del 6,70%. Collocati anche CcTeu per 803 milioni di euro (domanda pari a 1,58 miliardi). Complessivamente il Tesoro ha collocato 7,017 miliardi di euro in titoli a medio-lungo termine, nella parte alta del range di offerta tra 5 e 8,5 miliardi.
Ma perché i rendimenti dei titoli a breve sono scesi molto mentre per i Btp la discesa è stata limitata? Probabilmente la causa è nel giudizio che i mercati sanno sulla situazione italiana. Ovvero, con la recente manovra di Monti nel breve periodo non dovrebbero esserci problemi di finanziamento, mentre per il medio-lungo periodo si attende che Monti dia segnali con ulteriori manovre che rilancino l’economia italiana. 
Come conseguenza di un asta meno buona di quanto si sperasse, sembra che la Bce sia tornata sul mercato obbligazionario per acquistare Btp a 10 anni. A sostenerlo – ma non ci sono prove – è stato un trader contattato da DowJones. Che ha pure confermato che i rendimenti sul Btp a 10 anni caleranno «solo quando ci saranno dati macroeconomici molto robusti che segnalano un’inversione di rotta» per la crescita dell’Italia.
Tornando alle borse, è stata una giornata positiva per tutte le europee. A Piazzaffari l’indice Mib dei maggiori 40 titoli lo 0,76% beneficiando, come le altre piazze del Vecchio Continente, dei buoni dati macroeconomici (in particolare la vendita di case) degli Usa. La migliore Parigi (Il Cac +1,84%). Londra il Ftse 100 è salita dello 1,08%, Francoforte dell’1,34%, Madrid dell’1,55%.


Related Articles

E anche nella Fortezza Germania i tassi d’interesse tornano a salire

Loading

Londra, fuori dall’euro, fa il pieno con un’asta di titoli a 55 anni

Non pr?endiamocela con le esportazioni tedesche

Loading

Tjeerd

La Commissione europea ha aperto un’inchiesta sulle eccedenze commerciali tedesche. Ma chiedere alla Germania di spendere di più è inutile senza una vera governance europea.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment