Sgravi, Irap e Cantieri: la Spinta per Crescere

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ROMA — Promette che il prossimo capitolo all’ordine del giorno del suo superministero sarà  quello dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, Corrado Passera, approdato al timone dei dicasteri dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ma intanto può mettere in archivio un pacchetto di misure per la crescita che, a suo dire, «negli ultimi anni non si era mai visto». Vediamone i cinque pilastri.
Meno fisco per crescere. 
«Abbiamo operato una riforma fiscale profonda per incoraggiare le aziende a crescere e premiare chi assume, soprattutto giovani e donne».
Si tratta di tre interventi del costo di circa 9 miliardi, pensati per le imprese. Si parte con l’Ace (Aiuto alla crescita economica), il cui obiettivo dichiarato è «ridurre lo squilibrio del trattamento tra le imprese che si finanziano con debito e quelle che ricorrono a capitale proprio o che reinvestono in azienda gli utili a riserva». Il meccanismo è semplice: all’incremento patrimoniale verrà  riconosciuto un rendimento virtuale, pari al 3% per i primi tre anni di applicazione, questo valore potrà  essere deducibile dalle imposte sui redditi (Irpef e Ires). L’incentivo consentirà  così di aiutare le imprese a crescere correggendo uno dei difetti tradizionali del nostro sistema imprenditoriale: la scarsa patrimonializzazione.
Per l’Ace la stima di minor gettito è di 950,5 milioni nel prossimo anno, di 1,4 miliardi nel 2013 e 2,9 miliardi l’anno successivo. Per complessivi 5,25 miliardi.
Gli altri due interventi riguardano l’Irap (imposta regionale sulle attività  produttive): quella pagata sul costo del lavoro sarà  deducibile integralmente dalle imposte dirette (Irpef e Ires). La misura si applicherà  dall’esercizio 2012. A favore delle imprese resta anche la deduzione forfettaria del 10% sugli interessi passivi, in vigore dal 2008. 
Il beneficio per i contribuenti viene stimato in 1,5 miliardi nel 2012 e 2 miliardi circa nei due anni successivi.
L’altra misura sull’Irap riguarda il fattore lavoro: a partire dal prossimo anno le deduzioni forfettarie, che i contribuenti possono utilizzare ai fini Irap per ciascun dipendente a tempo indeterminato, sono incrementate nel caso in cui si tratti di personale di sesso femminile o di lavoratori under 35: si passerà  dagli attuali 4.600 euro a 10.600, e al Sud dagli attuali 9.200 a 15 mila. 
La misura vale circa 1 miliardo come minor gettito di competenza.
Più credito alle imprese 
«L’emergenza di oggi è il credito per le imprese, lo strumento più valido finora si è dimostrato il Fondo di garanzia che rende bancabili aziende che non lo sarebbero. È la più grossa operazione sul credito che sia mai stata fatta».
L’operazione è quella di rifinanziare il Fondo in misura consistente per i prossimi tre anni: 400 milioni annui. Con tale stanziamento, non solo viene superato il taglio di circa 240 milioni per il 2012 operato con la Legge di Stabilità , che rischiava di indebolire se non compromettere la capacità  del Fondo di assistere le Piccole e medie imprese (Pmi) in una fase in cui forte è il rischio di credit crunch, ma viene anche assicurata continuità  all’azione del Fondo, dotandolo di risorse per i successivi due anni. Il rifinanziamento messo in atto dovrebbe permettere di raggiungere l’obiettivo di 20-25 miliardi di affidamenti garantiti nel 2012. 
Sempre al Fondo afferisce un pacchetto di norme che prevede la revisione delle percentuali di copertura della garanzia (fino a un massimo dell’80%) e di accantonamento a fronte del rischio (minimo non oltre il 6%), la modifica delle commissioni di accesso alla garanzia, l’innalzamento dell’importo massimo garantito (a 2,5 milioni di euro), la possibilità  per il Fondo di cedere a terzi gli impegni assunti.
Ripartono le infrastrutture 
«Abbiamo rimesso in circolo risorse per le infrastrutture e operato un salvataggio dei fondi per il Sud grazie all’impegno del ministro per la Coesione, Fabrizio Barca: l’operazione vale un punto di Pil». La prima seduta del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) dell’era Monti ha recuperato risorse per 4,8 miliardi, che erano state rastrellate dall’esecutivo precedente, riportandole sulla Legge Obiettivo e confermandone la destinazione a un programma di opere che il Cipe aveva definito nel 2008 e che ora va riprecisato. 
Dal Fondo infrastrutture, pari a 4,9 miliardi, sono stati invece prelevati nuovi finanziamenti: 1,1 miliardi per il secondo lotto della linea Alta velocità  Milano-Genova, 919,05 milioni per il secondo lotto della linea Alta velocità  Treviglio-Brescia, 600 milioni per la nona tranche del Mose, il sistema di paratie contro l’acqua alta a Venezia. Inoltre, sono stati assegnati 598 milioni per il Contratto di programma Anas 2010-2011. Mentre è rimasto al livello di esame quello 2007-2011 di Rfi, la società  che gestisce la rete per le Ferrovie, per 600 milioni. 
Il Comitato ha anche assegnato 123,3 milioni per piccoli e medi interventi in Sicilia e Calabria. In più, sono stati recuperati 440 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e assegnati per 200 milioni all’Alta velocità  e per 220 alla manutenzione ferroviaria. 
Piano per il Sud 
Le risorse impegnate per il «Piano di azione coesione» sono pari a 3.146 milioni e sono state «liberate» grazie alla riduzione dal 50% al 25% del cofinanziamento nazionale degli investimenti programmati. Le risorse del «piano Barca» riguardano quattro capitoli: istruzione (974,3 milioni) per interventi di edilizia scolastica; agenda digitale (409,9 milioni); bonus occupazione (142 milioni) per disoccupati di lunga durata; ferrovie su alcuni assi fondamentali (1.620 milioni).
Liberalizzazioni 
«Abbiamo introdotto novità  che non si vedevano da anni. Certo, si poteva fare di più. Faremo di più». Il pacchetto delle liberalizzazioni prevede novità  per i negozi, con la liberalizzazione di orari e licenze, e per gli ordini professionali, chiamati a una riforma entro agosto del 2012. Ma ci sono altri capitoli rinviati, come quello delle farmacie e dei taxi. Si è messa la prima pietra per l’Authority dei Trasporti, le cui competenze saranno a breve assegnate a una delle Autorità  esistenti.
«Il lavoro non è finito qui — dice Passera —: abbiamo già  attivato tre tavoli di lavoro che, mese per mese, produrranno novità ». Il primo è quello dell’internazionalizzazione, che ha preso le mosse dalla riattivazione dell’Ice (Istituto per il commercio con l’estero). Poi c’è il tavolo sulla semplificazione, a cavallo tra Sviluppo economico e Funzione pubblica. Ma prioritario resta il tema dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e delle grandi imprese verso le piccole. L’impegno è adottare la direttiva Ue sui ritardi, entro i tempi stabiliti, e risolvere il problema senza che le soluzioni vadano a gravare sui conti pubblici. 


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