Infortuni domestici, solo 2 casalinghe su 10 sono assicurate

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BOLOGNA – Sono ancora troppo poche le casalinghe assicurate contro gli infortuni domestici. Nonostante l’assicurazione sia obbligatoria dal 2001, solo due casalinghe su dieci l’hanno sottoscritta. Lo spiega Federica Rossi Gasparrini, presidente del Comitato amministratore del fondo per gli infortuni domestici, intervenendo nella sede dell’Inail Emilia-Romagna. “Il fondo attualmente ha 1 milione e 700 mila iscritti, ma sono circa 10 milioni le persone che dovrebbero sottoscrivere la polizza”. Fra questi ci sono le casalinghe, ma anche pensionati (sotto i 65 anni), disoccupati, cassintegrati e studenti.

Ma nonostante assicurarsi costi 12,91 euro all’anno (“poco più di un euro al mese”), sono troppi quelli che non si iscrivono. “Ci sono 2 milioni di persone che potrebbero iscriversi gratuitamente, ma anche fra questi solo 200 mila hanno sottoscritto la polizza”, spiega Gasparrini. Il dato diventa allarmante se si considera che le richieste da parte di chi ha subito un incidente domestico e non era assicurato sono in aumento. “Nel 2011 il 30% delle domande che ci sono pervenute provenicano da persone che si sono infortunate in modo grave ma non avevano pagato la polizza”, continua la presidente. “E purtroppo molti pagano il giorno dopo l’incidente”. Rispetto a 10 anni fa, inoltre, il numero degli iscritti è calato, e anche per questo motivo “il fondo è fortemente in attivo”, spiega Gasparrini, “con 130 milioni di euro non utilizzati”.

Secondo Alessandro Crisci, direttore generale dell’Inail Emilia-Romagna, la polizza “viene percepita come una tassa occulta”, mentre il rischio derivante dagli incidenti domestici è troppo spesso sottovalutato. Per cambiare questo stato di cose, Inail e il comitato amministratore del fondo rilanciano l’assicurazione in vista della scadenza 2012 (fissata per il 31 gennaio). Fra le novità  c’è l’abbassamento della soglia d’invalidità  coperta (dal 33% al 27%) e l’innalzamento dell’età  degli aventi diritto (dai 65 ai 70 anni). Ma soprattutto una campagna informativa più incisiva. In particolare, Gasparrini si rivolge ai sindaci: “La norma dice che è compito dei comuni trasmettere a Inail l’elenco delle persone che hanno titolo a iscriversi. A questo punto pensiamo di fare una class action contro chi non lo fa”. (ps)

 

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