Liberalizzazioni, tocca ai benzinai Befera: «Servono eroi per far pagare le tasse»

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ROMA — Quella dello 007 del Fisco è quasi una missione, in una nazione di grandi, piccoli e spesso sfacciati evasori. «In Italia abbiamo bisogno di eroi per svolgere un’attività  istituzionale ordinaria come quella per far pagare le imposte», diceva ieri sera Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate, intervistato a Matrix.
Osservando con sconforto che «nei Paesi occidentali chi corre il rischio di andare in galera è chi non versa quello che deve di tasse. Qui da noi invece i pericoli li corre chi tenta di non farle evadere». Riferendosi ai ripetuti attacchi contro le sedi di Equitalia, ha spiegato che «ci stiamo attivando per proteggere i nostri uomini con telecamere, metal detector e altri sistemi di sicurezza». Un costo aggiuntivo per la pubblica amministrazione «che invece potrebbe utilizzare quei fondi per fare qualcosa di più utile alla comunità ». E alla domanda se si fosse sentito abbandonato dalla politica, il direttore in questo momento più famoso d’Italia — bersaglio di aspre critiche di Lega e Pdl per il blitz di Cortina — ha risposto che «da quando il presidente Monti ha ringraziato gli uomini e le donne della Guardia di Finanza e gli operatori dell’Agenzia delle entrate, non ci sentiamo più soli».
E i suoi ispettori un po’ degli eroi nazionali lo sono diventati per davvero, quando con gran spiegamento di forze, sono piombati nella perla delle Dolomiti scovando finti indigenti con suite a cinque stelle e auto da milionari. «L’operazione di Cortina non l’abbiamo studiata per avere consenso. È una come tante ne abbiamo fatte e ne facciamo. Ovunque. Al Nord come al Sud. Dire che l’evasione sta sempre da un’altra parte è un vizio tipicamente italiano».


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