Taxi, farmacie, professionisti è qui che si è arenato il decreto

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Prosegue il braccio di ferro sui nodi più discussi del Cresci-Italia: taxi, farmacie, professionisti, separazione Eni-Snam (forse riscritta), tribunali delle imprese (si attende la relazione della commissione Bilancio). La soddisfazione delle associazioni dei consumatori per le modifiche su mutui e conti correnti (nonostante alcune ombre), non placa le critiche di cedimento alle lobby, da una parte, e di forte scontento delle categorie toccate, dall’altro. Gli avvocati sono sul piede di guerra e annunciano uno sciopero di 7 giorni, dal 15 al 23 marzo. Si rischia l’empasse politico.

TAXI
Il testo della discordia, risultato dell’accordo tra governo e relatori, Bubbico (Pd) e Vicari (Pdl), è stato illustrato ieri mattina in commissione in una seduta lampo, subito sospesa. La soluzione è giudicata un passo indietro clamoroso, una vittoria netta dei tassisti. Le nuove licenze, recita l’emendamento ancora da votare, torna in capo a Comuni e Regioni. Saranno i sindaci, veri dominus, a stabilire se servono altre auto bianche. La nuova Autorità  dei trasporti viene di fatta svuotata. Il suo parere obbligatorio non sarà  vincolante e potrà  ricorrere al Tar qualora i sindaci non si attengono, senza motivazioni valide, ai suoi suggerimenti. Cancellate le doppie licenze e il servizio fuori dal Comune sarà  possibile solo previo accordo del sindaco con il territorio.

FARMACIE
L’emendamento non è ancora pronto e si teme un altro dietrofront. Le frizioni, su cui si è a lungo mediato ieri, ruotano attorno al “quorum”. Il decreto prevede la possibilità  per le Regioni di mettere a bando 5 mila nuove farmacie: una ogni 3 mila abitanti. Rapporto che il Pdl, raccogliendo le sollecitazioni di Federfarma, vorrebbe frenare a 3.800. Il compromesso potrebbe essere raggiunto con la soglia di 3.300 (10% in meno di nuove aperture), ma si discute anche su 3.500. Le nuove licenze – altro punto su cui si cerca un accordo – sarebbero riservate per “quote” a farmacisti collaboratori, titolari di farmacie rurali, titolari di parafarmacie. Questi ultimi avrebbero la possibilità  di vendere anche i farmaci veterinari e quelli di fascia C (che saranno “delistati” da Aifa e ministero della Salute tra quelli a disposizione delle farmacie) anche nei centri sotto i 12.500 abitanti. Aperture sulla proposta del Terzo Polo di introdurre nelle prescrizioni i farmaci monodose.PROFESSIONI
Altro capitolo che scotta. Ancora da stendere, con lo sciopero degli avvocati alle porte. I nodi da sciogliere sono due: tariffe e preventivo. Se ne aggiunge un terzo, le società  di capitale, eredità  della legge di Stabilità  di novembre. Confermata l’abrogazione definitiva delle tariffe, ma si prevede un regime transitorio di 120 giorni per le liquidazioni dei tribunali, in attesa dei nuovi parametri. Resta anche il preventivo scritto, obbligatorio dietro richiesta del cliente, ma sarà  di massima e senza illecito disciplinare per il professionista che si rifiuta. Così come verrebbe meno la nullità  delle clausole che si richiamano ai “parametri”. In caso di società  professionali, la partecipazione dei soci di capitale non può superare il 25%.

ASSICURAZIONI
Gli automobilisti virtuosi pagheranno la stessa tariffa Rc auto in tutta Italia, senza differenze Nord-Sud. Una novità  dell’ultima ora che si affianca alla stretta, già  votata, sulle truffe alle assicurazioni: niente più rimborsi facili per i colpi di frusta, carcere fino a 5 anni per chi simula danni all’auto e alla persona, intervento di polizia e prefettura se si gira senza polizza. Ma anche nuove banche dati anti-frode (anagrafe danneggiati-testimoni), certificato di rischio inviato solo online, nessun taglio sul risarcimento (30%) se l’auto è riparata presso l’officina di fiducia e non quella convenzionata.

BANCHE
Le misure passate, secondo alcuni senatori (Idv e Lega), costituiscono solo un vantaggio apparente. Il conto corrente per l’accredito della pensione fino ai 1.500 euro ha zero «spese di apertura e gestione», ma per i critici costerà  per tutti gli altri servizi “extra”. Le commissioni azzerate per chi fa il pieno di benzina pagando con le carte (fino a 100 euro) sarebbe a tempo. In effetti, durerà  fino a quando l’Abi non fisserà  i contorni del conto corrente di base (entro settembre). Critiche anche sul connubio mutuo-polizza. Il cliente può reperire sul mercato un’assicurazione meno cara delle due presentate dalle banche. Ma non si spezza il connubio.


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