Conto corrente gratis per i disagiati e stop commissioni sullo scoperto

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ROMA – Poveri, ma con il bancomat in tasca. Il conto corrente gratis, esente da bolli e costi, debutta a giugno. Prodotto semplice e snello, che prevede poche operazioni essenziali, ma che sarà  a costo zero solo per chi fa proprio fatica ad arrivare a fine mese. Tutti gli altri pagheranno invece un canone annuale onnicomprensivo, con la promessa delle aziende di credito di fissare un costo «moderato». Conto base e gratis anche per i pensionati (ma solo se l’assegno non supera i 1.500 euro), che però dovranno pagare il bollo all’erario (34,2 euro). In tema di costi bancari passa invece in Commissione industria del Senato un emendamento bipartisan che annulla le commissioni se il conto di una famiglia va in “rosso” per non più di 500 euro e per non più di sette giorni consecutivi in un trimestre. Viene così corretto il decreto che ripristina le commissioni sugli scoperti (prima cancellate e poi reintrodotte dopo la sollevazione delle banche) e anche rafforzato l’Osservatorio sul credito. Chi ha chiesto un prestito e ha ricevuto un “niet” potrà  infatti “fare ricorso” e ottenere una risposta entro 30 giorni. Il decreto arriverà  in Aula il 2 maggio.
Il conto corrente base è invece una novità , sollecitata dal governo, quando con il Salva-Italia ha fissato un limite alle transazioni in contanti (1.000 euro), che dovrebbe facilitare il confronto tra i tantissimi prodotti offerti dalle banche, abbattere l’uso del contanti, aumentare l’inclusione finanziaria e in parte combattere l’evasione. È stato presentato ieri al Tesoro dal viceministro dell’economia Vittorio Grilli, dal direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni e dal presidente dell’Abi Giuseppe Mussari. La gratuità  però non sarà  per tutti. Solo chi ha un reddito Isee (l’indicatore della situazione economica familiare) sotto i 7.500 euro potrà  avere la soddisfazione di usufruire di alcuni servizi bancari o postali a costo zero. Il conto comprende, tra l’altro, 6 prelievi di contante allo sportello, prelievi ai propri bancomat illimitati, 6 bonifici eseguiti e 36 ricevuti (come l’accredito dello stipendio o pensione). Le operazioni di pagamento con carta di debito sono illimitate e non è previsto nessuno fido.
Il conto base non sarà  solo per i poveri e i pensionati, ma accessibile a tutti, anche a chi oggi ha già  un conto corrente. Ma chi ha redditi più alti pagherà  e saranno le singole aziende di credito a stabilire un canone annuale onnicomprensivo che, questo è l’impegno, sarà  «moderato». Volendo si potranno aggiungere servizi, ma in tal caso il confronto tra banche salta perché ognuno farà  i suoi prezzi. Destinatari dell’iniziativa – secondo l’Abi – sarebbero circa 850 mila pensionati privi di conto bancario e postale. «Il conto base ha spiegato il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli – punta all’inclusione finanziaria delle fasce più deboli della popolazione e alla riduzione del contante, in modo da restituire maggiore trasparenza ai pagamenti». Critici i consumatori del Codacons: «Più che un regalo ai pensionati e ai più poveri sembra un regalo alle banche».


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