La conquista di Parigi passa dallo sport

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L’attuale emiro, Hamad bin Khalifa al-Thani, nato nel ’52, 3 mogli, 24 figli, è da sempre riconoscente a Parigi, in particolare a Jacques Chirac, che per primo al mondo ne aveva riconosciuto la legittimità  dopo il colpo di stato contro il padre, nel ’95. Nicolas Sarkozy, che è piuttosto vicino a un altro membro della famiglia, il primo ministro del Qatar nonché fratello dell’emiro, Hamad bin Jassin bin Jaber al-Thani, ha cercato di sedurre anche il figlio dell’emiro, Tamin bin Hamad al-Thani, 31 anni (nato dalla seconda sposa di al-Thani, Mozah, che compare molto spesso al suo fianco nel ruolo ufficiale di principessa consorte). Nel 2010 gli ha dato la Légion d’honneur e gli ha concesso consistenti esonerazioni fiscali sugli investimenti immobiliari in Francia (la casa regnante del Qatar, il cui patrimonio si confonde con quello del mini-stato di 11.437 kmq creato dai britannici nel ’71, possiede tra l’altro l’hotel Royal Monceau a Parigi e il 22% del Majestic di Cannes, oltre ad aver acquisito di recente l’hotel Lambert, un palazzo privato dell’Ile Saint-Louis, dove ha vissuto anche Chopin, ora aggredito da una pesante ristrutturazione). 
In Francia, il Qatar è diventato da poco il primo azionista del gruppo Lagardère (che ha una partecipazione in Eads, casa madre di Airbus) e grazie all’ultimo rampollo della famiglia, Arnaud Lagardère, considerato un «fratello» da Sarkozy, si è buttato sui diritti tv degli avvenimenti sportivi. Al Jazeera, il gioiello televisivo dell’emiro, tra poco comincerà  a trasmettere da Parigi il suo canale sportivo, la rete ha già  una sede a Boulogne-Billancourt con una redazione di 150 giornalisti. Al Jazeera sport fa irruzione sul mercato della trasmissione degli avvenimenti sportivi in Francia, cominciando dal calcio e spiazzando Canal+. Trasmetterà  133 partite della Champion League, attribuitegli dalla Uefa per 61 milioni di euro e i match della Ligue 1 (Serie A francese). 
A giugno, la società  Qatar Sport Investments ha messo sul tavolo un bel pacchetto di petrodollari per comprare il Paris-Saint-Germain, la squadra di calcio di Parigi, dove sono arrivati 150 milioni di euro di soldi freschi per il «mercato» dei calciatori e un contratto d’oro all’allenatore Carlo Ancelotti di 500mila euro al mese. In precedenza aveva investito sull’Arc de triomphe, la famosa corsa di cavalli. Le ambizioni sportive del Qatar sono enormi: nel 2022 il piccolo paese ospiterà  il Mondiale di calcio e mira anche ad avere il prologo del Tour de France e i giochi Olimpici d’estate. 
Secondo un telegramma americano rivelato da Wikileaks, l’emiro multimiliardario vuole utilizzare Al Jazeera per fini politici. Il ruolo svolto dalla tv di Doha nelle primavere arabe è ben noto. Il Qatar, che ha partecipato alla guerra in Libia a fianco degli occidentali, ha patrocinato la nascita della tv del dopo-Gheddafi, Libya al-Ahrar. In Europa, l’emiro pensa di aver trovato la porta d’entrata attraverso lo sport.
Lo sceicco Hamad, che in Francia è ormai un personaggio che ha persino la marionetta nel puppet show Guignols de l’info su Canal +, comincia a preoccupare. Un fondo di investimento del Qatar, inoltre, ha l’intenzione di stanziare 50 milioni nelle banlieues francesi, per dare un sostegno ai giovani imprenditori dei quartieri difficili. Hamad, la «cauzione» araba per la guerra in Libia, preoccupa per il sostegno portato, dalla Libia all’Egitto passando per la Tunisia, agli estremisti islamisti. Con l’aiuto di Al Jazeera, tv fondata appena dopo aver preso il potere nel ’95 e che ora ha 50 milioni di spettatori nel mondo.


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