Premi ai ragazzi e alle scuole eccellenti I migliori su Internet, stage nelle aziende

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ROMA — La mossa a effetto arriva all’articolo 3. Ogni scuola superiore sceglierà  il proprio «studente dell’anno» tra quelli che hanno superato la Maturità  con il massimo dei voti, 100 e lode. Ogni «studente dell’anno» avrà  diritto a una «borsa di studio aggiuntiva» e alla «riduzione di almeno il trenta per cento delle tasse universitarie» per il primo anno accademico. Ma ci sono anche altre modifiche, come i test d’accesso per tutti i ragazzi che si iscrivono all’università . Non per estendere il numero chiuso a tutte le facoltà  ma come strumento di «autovalutazione», per aiutare gli studenti a trovare il corso giusto lasciandoli liberi di iscriversi dove vogliono. 
Il «pacchetto merito» dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri venerdì prossimo. Quindici articoli, alcuni passaggi ancora da limare, qualche punto che farà  discutere, il disegno di legge è stato illustrato dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo al capo dello Stato e agli esperti di alcuni partiti, a partire dall’Udc.
Studente dell’anno
Oltre allo sconto sulle tasse universitarie e alla borsa di studio, lo studente dell’anno avrà  diritto alla carta «IoMerito», con sconti per musei, mostre e mezzi pubblici. Resta da capire chi, in ogni scuola, sceglierà  il ragazzo più meritevole e quali criteri userà . Ma tutto questo sarà  definito con un successivo decreto del ministero che dovrà  fissare anche l’importo della borsa, che verrà  assegnata indipendentemente dal reddito.
Corsi premio
Per gli studenti migliori ci sarà  anche un altro premio: le master class, i corsi estivi gratuiti. Saranno riservati ai ragazzi che arriveranno ai primi tre posti nelle olimpiadi scolastiche organizzate tutti gli anni per ogni materia, dalla matematica all’italiano.
Curriculum pubblici
Sarà  messo sul sito Internet del ministero il «portfolio dello studente», un curriculum nel quale inserire solo i titoli di merito, come quello di studente dell’anno o la partecipazione alle master class. Con il consenso dell’interessato, il curriculum potrà  essere consultato dalle imprese che offrono stage e tirocini.
Premi alle scuole
Viene poi lanciato un piano per la valorizzazione del sistema scolastico che farà  sicuramente discutere. Saranno premiate con la possibilità  di partecipare all’Organizzazione internazionale del baccellierato, una rete di istituti d’eccellenza, le scuole che avranno migliorato i loro risultati di «performance organizzativa». 
Si terrà  conto, ad esempio, del numero degli studenti che arrivano al diploma senza essere bocciati e di quanto i ragazzi seguono le indicazioni degli insegnanti nel proseguire gli studi, se ad esempio dopo le medie scelgono il liceo oppure un istituto tecnico.
Test universitari
Molti i cambiamenti anche per le università . Primo fra tutti il cosiddetto «test diagnostico» per tutte le matricole. Il numero chiuso resterà  solo per le facoltà  che già  oggi lo prevedono, come Medicina o Architettura. Ma a settembre tutti gli studenti dovranno rispondere a una serie di domande per vedere se sono tagliati oppure no per il corso che hanno scelto, restando liberi di iscriversi dove vogliono. L’obiettivo è ridurre il numero dei ragazzi, uno su cinque, che abbandona l’università  dopo il primo anno. 
Concorsi
Cambiano di nuovo le regole dei concorsi universitari, per ricercatori, professori associati e ordinari. Nelle singole università  le commissioni saranno composte da cinque professori. Quelli interni all’ateneo scendono a due mentre altri due saranno esterni scelti per sorteggio e il quinto verrà  da un’università  straniera dell’area Ocse, sempre scelto per sorteggio. L’obiettivo è quello di sempre, rendere più complicati gli accordi sotto banco.
E i soldi?
Il costo del pacchetto merito non viene quantificato. Bisognerà  aspettare i provvedimenti attuativi, come il decreto che fisserà  l’importo delle borse di studio aggiuntive, per capire quanti soldi serviranno. Ma l’ultimo articolo del disegno di legge dice fin da ora che le risorse andranno prese dal fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e gli interventi perequativi. Sono 87 milioni di euro, in continuo calo rispetto al passato, e solo in parte assegnati davvero alle scuole. Sono stati usati, ad esempio, per incentivare l’accoglienza degli studenti stranieri o per promuovere l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (la versione aggiornata della vecchia educazione civica). Non sempre al meglio, è vero. Ma dopo il prelievo per il «pacchetto merito» quanti soldi resteranno?
Commenti
Al di là  degli aspetti tecnici è il principio che fa discutere, un approccio che viene fissato nel primo articolo del disegno di legge quando si dice che la scuola «valorizza il merito e l’eccellenza in base a sistemi premiali e selettivi». «Sì al merito — dice perplessa Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd — ma non c’è merito senza equità , senza uguaglianza delle opportunità . Perché selezionare a scuola significa promuovere l’immobilismo sociale che affligge il nostro Paese». Di parere opposto l’ex ministro Mariastella Gelmini, Pdl, che nella riforma vede una «linea di continuità  con il precedente governo, per affermare un valore cruciale e troppo spesso dimenticato».


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