Standard&Poor’s e la scommessa sulla Grecia
Quando si arriva a quantificare un evento di questa portata, addirittura il ritorno alla moneta nazionale di un Eurostato — una cosa impensabile fino a poco tempo fa — è forse la riprova più forte che la situazione sta diventando sempre più delicata. Anche se questa non è una scommessa, il linguaggio delle probabilità ricorda quel mondo. Standard & Poor’s ha minimizzato il rischio di un «contagio». «Riteniamo adesso che ci sia almeno una possibilità su tre che la Grecia esca dalla zona euro», si legge nel rapporto, ma l’uscita di altri Paesi viene ritenuta «improbabile»; un addio di Atene potrebbe infatti «rafforzare la decisione di altri Stati di ricevere un aiuto esterno per portare avanti le riforme ed evitare le conseguenze economiche». Ma l’eventuale uscita della Grecia scatenerebbe un terremoto non da poco. E per quanto gli altri Stati deboli serrino di più i ranghi con rigore e riforme, sembra difficile che possano controbilanciare l’onda d’urto del ritorno di Atene alla dracma. Così, dopo il «Grexit» («Greek exit»), altri addii — per ripescare l’aggettivo — potrebbero diventare più «probabili». E ancor più redditizie potrebbero rivelarsi le scommesse di chi oggi — società d’investimento o singoli finanzieri — punta sul patatrac. Sono naturalmente scenari ipotetici. Come lo è quello dell’uscita della Grecia dall’euro. Ma la «Grexit» non è più solo un’eventualità remota. E nel giudizio «almeno una possibilità su tre» si sposta non poco la lancetta del periodo ipotetico — a torto o a ragione — lontano dal campo dell’irrealtà e verso la direzione dell’oggettività .
Related Articles
La mossa italiana: l’Ue eviti nuovi vincoli sul debito
La richiesta di mantenere la flessibilità sugli obiettivi di bilancio e di rafforzare l’impegno su crescita e competitività . Il ministro Moavero: altrimenti non si parli di Unione economica
Auto. Sempre peggio per gli operai Stellantis: a Mirafiori 7 settimane di cassa
Fiom: gravissimo. Fim Cisl: serve un nuovo modello di largo consumo. Meloni attacca Tavares ma si tiene alla larga dall’argomento “ingresso nel capitale”. Elkann, presidente senza poteri nel gruppo, smentisce la fusione con Renault
Sciopero a oltranza per il salario nella Fca in Serbia
La protesta. A Kragujevac le paghe sono basse e i carichi sempre più pesanti. La solidarietà Fiom