Bondi rilancia: sforbiciate per 9 miliardi

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ROMA â€” Mr. Forbici, Enrico Bondi, arriverà  al Consiglio dei ministri con un pacchetto di tagli «possibili » di 9 miliardi: toccherà  alla riunione del governo stabilire dove fissare l’asticella. Dopo il vertice di Bruxelles la spending review imbocca l’ultima curva: convocazione di sindacati, Confindustria, Regioni e Comuni martedì (la riunione slitta di un giorno rispetto al calendario previsto), poi Consiglio dei ministri venerdì o la settimana successiva. «E’ questione di giorni», ha detto ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà . Percorso delineato, ma non privo di ostacoli. Ieri è arrivato l’aut aut dei sindacati: «No ai tagli agli statali, altrimenti sarà  mobilitazione », ha intimato Bonanni (Cisl).
Sempre Catricalà  ha sottolineato che la manovra sarà , come previsto, di 4,2 miliardi: «Non avremo la necessità  di aumentare di due punti l’Iva e raggiungeremo il pareggio di bilancio», ha detto. Non è escluso che si salga, se saranno superate le varie resistenze, a 6-7 miliardi. L’intervento avrà  un orizzonte temporale triennale: nel 2013 si interverrà  per 8,4 miliardi e
lo stesso peso avrà  la manovra sul 2014. In tutto quasi 25 miliardi.
Se le somme saranno queste il governo riuscirà  a sterilizzare l’aumento dell’Iva dal 10 al 12 e dal 21 al 23 per gli ultimi tre mesi del 2012, ma dovrà  mantenere l’aumento di almeno un punto il prossimo anno. Oppure, come chiede la Commissione europea, agirà  sui regimi agevolati: aumentando il 4% e mantenendo integro l’aumento di due punti sulla fascia del
10. Nella sanità  la spesa per farmaci dovrebbe essere tagliata per 1,5 miliardi anche se ancora sono da superare le resistenze del ministro Balduzzi. Da rivedere anche la spesa per beni e servizi: l’introduzione fin dal 2013 dei costi standard (un anno prima del previsto) potrebbe far risparmiare — a regime — 4,4 miliardi. Nel mirino anche il “fondino” speciale destinato alle Regioni in procedura di rientro dal deficit (vale 1,8 miliardi). Il pacchetto pubblico impiego fa perno sul taglio delle piante organiche (20% dirigenti e 5% impiegati): per i lavoratori in esubero, scatterà  la mobilità  (80% dello stipendio) a meno che non si trovi una collocazione nell’ambito regionale. In totale saranno interessati circa 10 mila pubblici dipendenti. Norme più rigide per il turn over: oggi ogni cinque pensionati entra un nuovo assunto, da domani il calcolo sarà  fatto sul costo del lavoro. Il costo del nuovo assunto dovrà  essere pari al 20% di coloro che lasciano, per evitare brutte sorprese con l’assunzione di qualifiche alte. Stretta anche su congedi e comandi: chi si sposta da una amministrazione all’altra manterrà  lo stipendio di provenienza, senza indennità  aggiuntive.
Si prepara inoltre la scure su società , consorzi, enti e fondazioni controllate da Stato, Regioni e Comuni. Sono 6.978 e tra consigli e amministratori superano le 24 mila unità , cui vanno aggiunti revisori dei conti e collegi sindacali che ammontano a 31.041. Per un totale di 79 mila persone coinvolte. Da tutti questi tagli, il governo cerca le risorse per rilanciare la crescita visto che la produzione industriale a giugno cala ancora dello 0,5% (rispetto a maggio). A dirlo è il Centro studi di Confindustria che aggiunge: «L’arretramento incorpora anche la paralisi nell’area emiliana colpita dal terremoto di maggio». In questo quadro, un’analisi della Cgia di Mestre rivela che le sofferenze bancarie delle nostre aziende hanno superato gli 82 miliardi. Rispetto all’estate 2011, sono aumentate dell’11,9% (+8,7 miliardi in termini assoluti). Infine uno studio dell’Università  della Tuscia rivela che la paura dei controlli spinge i contribuenti a dichiarare di più. Analizzando le denunce dei redditi del 2011, sia nei Comuni più ricchi che in quelli più poveri, l’imponibile dichiarato è infatti aumentato rispetto all’anno precedente.


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