Il 9 ottobre i primi dati reali sui senza dimora in Italia

Loading

ROMA – E’ certa la data, il 9 ottobre; quasi sicura la sede, l’aula magna dell’Istat; in attesa di conferma la presenza del ministro del Welfare Elsa Fornero. La presentazione dei dati sulla consistenza e le caratteristiche dei senza dimora in Italia avverrà  con tutti i crismi dell’evento. Si tratterà  infatti della prima volta che viene fatta luce su uno dei fenomeni sociali più gravi e meno indagati del nostro paese. La ricerca che verrà  presentata è quella compiuta tra il 2011 e il 2012 dall’Istat, il ministero del Welfare, la Caritas Italiana e la Fiopsd. Un censimento dei servizi che accolgono i senza dimora, una quantificazione di questi ultimi in base alle accoglienze e circa 5.000 interviste agli stessi homeless per capire le evoluzioni del fenomeno e tracciare un quadro che non sia solo una fotografia dell’esistente, ma fornisca indicazioni per interventi più efficaci e per prevenire la caduta nella povertà  estrema. “La ricerca fornisce dati molto interessanti, con alcune conferme e molte cose non scontate – dice Paolo Pezzana, presidente della Fiopsd, che mantiene la consegna del riserbo più assoluto sulle cifre che verranno illustrate il 9 ottobre – Ad esempio che i senzatetto italiani hanno molta più difficoltà  ad uscire dalla condizione di estremo disagio rispetto agli stranieri, nonostante questi ultimi abbiano a loro volta più difficoltà  ad accedere ai servizi di accoglienza”.

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Roma. Spin Time e le altre occupazioni, il nuovo corso dei movimenti

Loading

La Regione Lazio ha stanziato 200 milioni di euro per il diritto alla casa. I movimenti chiedono che vengano usati per recuperare edifici già costruiti, in modo da riprendersi gli spazi lasciati vuoti dalla speculazione

Psichiatri in Rete contro la legge che chiude i manicomi

Loading

Chi delinque in galera. Il delitto sia competenza del giudice La malattia del medico
L’appello corre on line. Ed è sostenuto soprattutto dagli ex colleghi di Basaglia. Motivo? Ce lo spiega Franco Rotelli, braccio destro del padre della 180: «Li vogliono sostituire con piccoli centri di detenzione. Non era questo lo spirito della riforma»

Tutti al funerale della sanità pubblica

Loading

A colpi di forbice. Servirebbero 3 miliardi, ma quel che passa il governo sono 800 milioni. Il peggior taglio ai livelli essenziali di assistenza

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment