La sostenibilità  dell’habitat al World Urban Forum

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Quattro i grandi temi che saranno all’ordine del giorno fino a venerdì 7, una pianificazione urbanistica sostenibile, l’equità  nella distribuzione delle ricchezze, l’innovazione delle città  e la mobilità  urbana. Il testimone è passato al capoluogo campano da Rio De Janeiro dove si è tenuta l’ultima edizione, e sebbene ci sia ancora qualche giudizio negativo da parte dei delegati, soprattutto riguardante la pulizia cittadina, pare che Napoli si sia dimostrata all’altezza di ospitare un evento considerato il più importante al mondo, come dichiarato anche dal sottosegretario del ministero degli esteri Staffan De Mistura.
Eppure non sono mancati momenti di protesta, per quanto concerne il tema della casa. Alla vigilia dell’evento, domenica, si è infatti levato il grido dei poveri del mondo su un tema quello della mancanza di un’abitazione adeguata che riguarda 3miliardi di persone. I rappresentati dell’Homeless international si sono presentati alla vigilia della conferenza salutata da Ban Ki Moon, con cartelli di cartone appesi al collo protestando perché mentre si parla di architettura sostenibile milioni di uomini e donne sono costretti all’addiaccio. L’associazione ha dunque preteso di ottenere un posto di primo piano al Wuf. Una richiesta subito accettata tanto che il Forum dei poveri ha ottenuto una sezione a parte nei lavori e il tema della casa come condizione primaria di una vita dignitosa è stato messo in primo piano. Tanto che alla cerimonia di apertura il ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ha ricordato come la comunità  internazionale debba impegnarsi per garantire alla popolazione mondiale abitazioni adeguate in situazioni sanitarie decorose e accesso ai servizi di acqua corrente e elettricità . Una meta ancora lontana se si considerano le cifre da capogiro degli indigenti e il progetto di Homeless international di costruire nel futuro prossimo almeno 24mila case per 134mila famiglie. Una goccia nel mare.
Ma ieri l’attenzione si è spostata anche su problemi tutti italiani, con il dibattito incentrato sulle problematiche della trasformazione delle Province in città  metropolitane, organizzato dagli enti locali partenopei. Una discussione aperta dopo le esternazioni del governatore Stefano Caldoro che lunedì ha mandato a dire al governo di attendere a cancellare le Province, visto che le istituzioni non sarebbero ancora pronte al passaggio di consegna. Tesi condivisa da Patroni Griffi che si è detto «assolutamente d’accordo» perché «bisogna guardare in primo luogo alle funzioni; capire qual è il perimetro più adatto per la città  metropolitana e poi per le province». Quindi il ministro ha aggiunto elementi di ottimismo annunciando che entro gennaio sarà  approvato il regolamento sulle amministrazioni periferiche: Ma il sindaco Luigi De Magistris non ha perso l’occasione per avvertire Roma: «Napoli passerà  da uno a quattro milioni di abitanti e non potrà  farcela con i medesimi tagli che subisce ora, servono fondi adeguati che non possono essere rappresentati da dall’Imu che forse dal 2013 andrà  ai comuni». E ancora sulle prossime amministrative: «L’elezione diretta – ha detto il primo cittadino – è un punto cardine che non può essere messo in discussione».
Al di là  della parentesi nostrana oggi il Wuf continua con gli appuntamenti internazionali, le 20 sessioni mattutine e le assemblee pubbliche, con il suo andirivieni di uomini e donne provenienti dagli estremi del pianeta che hanno trasformato la città  in una miniatura cosmopolita.


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