Sfratti, a Milano 49 mila richieste di intervento delle forze dell’ordine

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MILANO – Nel 2011, sono state 49 mila le richieste di un intervento delle forze dell’ordine in caso di sfratto. Troppe, secondo Sunia, Sicet e Uilpa, che chiedono una mediazione del Comune per evitare di innescare una bomba sociale. Succede nella Milano della crisi, dove il tema della casa sta diventando sempre più urgente. In otto casi su dieci, le famiglie non riescono più a pagare l’affitto: 10.372 sfratti su 16.783 totali (dati al 30 marzo 2012).  Nel 1983, nel capoluogo lombardo la percentuale dei morosi era il 10%. Tra le cause del boom, una delle maggiori è certamente il caro affitti. A Milano persino nelle periferie non si paga meno di mille euro al mese. “Le fasce più deboli della popolazione, soprattutto giovani e studenti, trovano una sistemazione nella periferia dell periferia”, spiega il segretario del Sunia Stefano Chiappelli. Così si spiega la migrazione dei milanesi verso cittadine limitrofe, Novara su tutte. Sullo sfondo, ad aggravare la situazione, il taglio del Fondo sostegno affitti (che quest’anno cambia nome in Fondo sostegno disagio acuto). Per il 2012, la quota disponibile è di 12 milioni di euro, ma per il 2013 non è previsto nessun contributo. Solo due domande di sostegno economico su dieci verranno soddisfatte. 

E’ questo lo scenario delineato dai numeri dell’emergenza abitativa diffusi da Sunia, Sicet e Uniat. Dati preoccupanti, che hanno spinto i sindacati degli inquilini a organizzare una giornata di mobilitazione i il prossimo 26 ottobre. Ce n’è per tutti, dal Governo agli enti locali: i sindacati chiedono un intervento generale per risolvere lla crisi. La prima richiesta è la sospensione dell’esecuzione degli sfratti e un intervento per favorire il recupero della morosità . “Vogliamo che sia estese le tutele di chi ha difficoltà  a pagare un mutuo anche a chi fatica con l’affitto”, specifica Chiappelli. A questo si aggiunge la riforma nazionale della legge 431, con l’intento di abolire la distinzione tra canone libero. I prezzi di mercato, sostengono i sindacati, non sono sostenibili dalle famiglie. La Regione invece dovrebbe aumentare la quota per il sostegno agli affitti, spostando ad esempio i 6 milioni di euro destinati all’abbattimento degli interessi sui mutui. (Lorenzo Bagnoli)

 

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