La Cgil all’attacco: così l’austerità  strangola il lavoro

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Ha scelto la città  della Thyssen dove lo stabilimento siderurgico dovrebbe essere ceduto per decisione dell’Antitrust dopo la fusione con la finlandese Outokumpu. Dunque un luogo simbolo «dove ha vinto la concorrenza e non la solidarietà ». È la giornata di scioperi e mobilitazione contro la politica di austerity di Bruxelles e della Bce indetta dalla confederazione europea dei sindacati (Ces). La Camusso si rivolge non solo alla Commissione e ai banchieri centrali ma anche al governo Monti e ai «colleghi» di Cisl e Uil colpevoli di aver disertato la protesta.
Accusa l’esecutivo del Professore di aver «eseguito pedissequamente una linea di austerità  creando una profondissima recessione e togliendo speranza al lavoro». E agli altri sindacati che hanno deciso di non partecipare allo sciopero europeo manda a dire che «non si deve scappare dalle piazze, il sindacato in questa stagione così difficile deve mandare un messaggio di non rassegnazione». La Camusso, commentando poco dopo la manifestazione ai microfoni di Radio Anch’io, non manca di rilevare che «oggi noi siamo l’unico Paese con un sindacato diviso, non così accade in Germania, in Svezia, nei Paesi cosiddetti latini». E invita Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil) a «smettere di pensare che accompagnare i processi in corso possa essere sufficiente».
Durissima contro il governo Monti. Colpevole di «aver cercato solo il consenso dei poteri forti pensando che il lavoro potesse continuare a pagare il conto». Susanna Camusso si riferisce alla legge contro la corruzione che «era l’unico provvedimento con cui si poteva davvero invertire la tendenza e invece il governo è arretrato giorno per giorno e alla fine è stata fatta una legge che non prevede nemmeno il falso in bilancio né vieta gli appalti al massimo ribasso». E poi ancora contro la legge di Stabilità  che continua a «non dare risposte alla fascia più debole del Paese». «In questi giorni il governo Monti compie un anno — dice la Camusso dal palco di Terni — un anno di disastri che ha tolto fiducia e speranza ai giovani». «E non ci continuino a raccontare che c’è una luce in fondo al tunnel, serve verità ».
Il segretario generale della Cgil affronta anche il caso produttività . Lei lo definisce «uno straordinario problema, la prima causa per cui si riduce è che non ci sono investimenti e le imprese sono piccole, vorremo che il governo si muovesse da lì». Nel resto d’Europa la manifestazione di quattro ore ha avuto il suo epicentro in Spagna dove ci sono stati una sessantina di arresti e 34 feriti, in Portogallo, Grecia e anche Gran Bretagna. Proteste minori in Francia, Belgio e Germania.


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