Pd-Pdl, braccio di ferro sulle risorse Equitalia: ora i Comuni rischiano centinaia di milioni di minor gettito

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ROMA â€” Sale improvvisamente la temperatura all’interno della maggioranza che sostiene il governo sulla legge di Stabilità : il braccio di ferro è sulla destinazione delle risorse, a lavoro e famiglie chiede il Pd, al salario di produttività  aziendale e all’Imu dice il Pdl. Mentre si cominciano a fare i conti del blitz della Lega di venerdì sul decreto costi della politica alla Camera, che consente ai Comuni di revocare il rapporto di riscossione con Equitalia. Secondo fonti della stessa Equitalia, la perdita per i Municipi in termini di minor riscossione, se abbandonassero l’agenzia statale, sarebbe valutabile in alcune centinaia di milioni, senza contare i costi di struttura (dal software alle sedi locali) e senza contare che attualmente ben 1.500 dipendenti di Equitalia (su 8.000) fanno riscossione per gli enti locali. Gli effetti dello scivolone del governo alla Camera si riflettono anche sulla proroga degli sconti fiscali ai terremotati dell’Emilia: il sottosegretario Polillo ha annunciato ieri che la norma «non ha copertura » e che dunque sarà  modificata in sede di maxiemendamento e fiducia. «Rispetti il lavoro della Commissione», ha replicato la Lega. Polemica anche sulle risorse per i malati di Sla: un vero e proprio fronte da Bersani al Pdl, da Casini a Vendola chiede a Monti di trovare i fondi necessari.
Tornando alla legge di Stabilità , Pd e Pdl, hanno marciato uniti per colpire la manovra di Grilli, nata sotto il segno di “più Iva e meno Irpef”, ma ora sono in rotta di collisione sulla destinazione delle risorse emerse dalla rinuncia al taglio dell’Irpef. Sul tavolo, infatti, ci sono attualmente – come confermato ieri dal sottosegretario all’Economia Polillo a Sky Tg 24- 2,9 miliardi di cui 600 destinati alle spese straordinarie. Il piano del Pd, elaborato dal relatore Baretta, è quello di intervenire con un miliardo su detrazioni da lavoro dipendente e per i figli a carico nel 2013 e di rafforzare l’operazione cuneo fiscale con un taglio Irap nel 2014 (grazie ai circa 2 miliardi disponibili). Ma se Brunetta definì la prima versione della Finanziaria uno «specchietto per le allodole», ora sulla destinazione delle risorse ha idee diverse dal Pd. «Dobbiamo raddoppiare il Fondo per il salario di produttività », ha dichiarato giovedì facendo riferimento al miliardo e 200 milioni già  stanziato dalla manovra per la detassazione dei salari nelle aziende dove si fanno accordi destinati ad aumentare la produttività . E ieri, in una intervista al Secolo XIX, ha aggiunto la proposta di un Fondo per la riduzione delle tasse e della «progressiva eliminazione dell’Imu sulla prima casa». La reazione di Baretta è secca: «Ci sono già  1,2 miliardi per il salario di produttività  e mi auguro che sindacati e Confindustria facciano l’accordo. Ma destinare tutte le risorse che ci sono al salario di produttività  significherebbe restringere troppo la platea. Dobbiamo pensare a tutti i lavoratori dipendenti e alle famiglie».


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I DOVERI DI UN GOVERNO

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UN MINISTRO dello Sviluppo che, quando faceva il banchiere, ha contribuito a salvare l’Alitalia (a spese del contribuente) non può limitarsi a dire agli arrabbiatissimi lavoratori dell’Alcoa che non c’è niente da fare. È troppo tardiva la correzione di ieri: ormai il danno è fatto. Ed è sperabile che il ministro del Lavoro non riprenda il refrain che le è caro.

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