È morta Franca Rame

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È morta a Milano Franca Rame, attrice teatrale, attivista femminista ed ex senatrice. Aveva 84 anni. Questa mattina, intorno alle 8.00, è stata chiamata un’ambulanza dalla sua abitazione di Porta Romana: i soccorritori hanno detto di aver provato, senza riuscirci, a rianimarla. Franca Rame era malata da tempo: il 19 aprile dell’anno scorso aveva avuto un ictus ed era stata ricoverata d’urgenza al Policlinico di Milano.

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Nata a Parabiago, in provincia di Milano, in una famiglia con antiche tradizioni teatrali, Franca Rame iniziò a lavorare giovanissima nel campo dello spettacolo. Nel 1954 sposò Dario Fo – da cui ebbe un figlio nel 1955 – e con lui, quattro anni dopo, fondò la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”: lui era il regista e il drammaturgo del gruppo, lei la prima attrice e l’amministratrice.

Durante il 1968, sempre al fianco del marito, fondò il collettivo “La Comune”, celebre per i suoi spettacoli di satira e critica politica come “Morte accidentale di un anarchico” e “Non si paga! Non si paga” e recitò in alcuni film.

Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale “L’Espresso” sul caso Pinelli, l’anarchico morto a Milano dopo essere precipitato dagli uffici della Questura. Il suo impegno maggiore fu a partire dalla fine degli anni Settanta, quando decise di aderire e partecipare attivamente al movimento femminista italiano, iniziando anche a interpretare testi teatrali composti da lei. A causa della sua militanza, nel marzo del 1973 fu rapita da un gruppo di estrema destra dal quale subì, come lei stessa ricordò, «ogni tipo di violenza». Il procedimento penale giunse a sentenza definitiva solo dopo 25 anni e il reato venne prescritto. Da quell’esperienza nel 1981 nacque un lavoro: «Lo stupro», recitato in diretta televisiva durante una puntata di “Fantastico”.

Il video del monologo “Lo Stupro”

Franca Rame fu anche senatrice dal 2006 al 2008: fu eletta in Piemonte con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e da lui venne proposta per la presidenza della Repubblica (ricevette 24 voti). Franca Rame si dimise prima della fine della legislatura, spiegando la sua decisione con una lettera.

Non intendo abbandonare la politica, voglio tornare a farla per dire ciò che penso, senza ingessature e vincoli, senza dovermi preoccupare di maggioranze, governo e alchimie di potere in cui non mi riconosco.
Non ho mai pensato al mio contributo come fondamentale, pure ritengo che stare in Parlamento debba corrispondere non solo a un onore e a un privilegio ma soprattutto a un dovere di servizio, in base al quale ha senso esserci, se si contribuisce davvero a legiferare, a incidere e trasformare in meglio la realtà . Ciò, nel mio caso, non è successo, e non per mia volontà , né credo per mia insufficienza.

E’ stato un grande onore, per il rispetto che porto alle Istituzioni fondanti della nostra Repubblica, l’elezione a Senatrice, fatto per il quale ringrazio prima di tutto le donne e gli uomini che mi hanno votata, ma, proprio per non deludere le loro aspettative e tradire il mandato ricevuto, vorrei tornare a dire ciò che penso, essere irriverente col potere come lo sono sempre stata, senza dovermi mordere in continuazione la lingua, come mi è capitato troppo spesso in Senato.


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