Unar: nel 2012 seguiti 1.283 casi di discriminazione. Oltre la metà per razzismo

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ROMA – Su 1.283 casi di discriminazione seguiti dall’Unar nel 2012, oltre la metà (51,4 per cento) ha riguardato episodi di tipo etnico-razziale e più della metà dei casi (53,6 per cento) provengono dal Nord Italia. È quanto afferma l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) che nel corso del primo incontro del gruppo di lavoro per la definizione del Piano nazionale d’azione contro il razzismo, in corso oggi a Roma, presenta i dati sulle discriminazioni in Italia segnalate all’Unar. Al primo posto, tra i fattori di discriminazione con 659 casi seguiti dall’Ufficio, quello dell’etnia, a cui vanno ad aggiungersi anche i 30 casi di discriminazione in ragione della confessione religiosa o delle convinzioni personali. Al secondo posto il fattore età (con 326 casi, il 25,4 per cento), poi l’orientamento sessuale con 144 casi, l’11,2 per cento.

Sono le vittime o i testimoni a denunciare le violazioni. Per il 68,8 per cento dei casi trattati nel 2012, sono i singoli individui a contattare le istituzioni per denunciare una discriminazione, per il 41 per cento dei casi sono vittime, nel 27,8 per cento dei casi testimoni. Da enti e istituzioni arrivano invece segnalazioni per il restante 31,2 per cento dei casi, di cui si tratta per lo più di casi istruiti d’ufficio dall’Unar stesso a seguito dell’attività di monitoraggio e vigilanza attiva sui mezzi di comunicazione (25,5 per cento).

Dal Nord Italia oltre la metà delle segnalazioni. Lombardia e Lazio sono le regioni italiane da cui nel 2012 sono state fatte più segnalazioni di casi di discriminazione, nel primo caso il 19,6 per cento, per il Lazio il 14,4 per cento. Tuttavia, spiega l’Unar, “questo dato dipende dal fatto che in queste due regioni sono presenti due grandi città come Milano e Roma, dove vivono folte comunità di immigrati”. Segue con l’11,2 per cento delle segnalazioni l’Emilia Romagna, poi c’è il Veneto (9,7 per cento), la Toscana (9,1 per cento) e il Piemonte (8,2 per cento), “tutte regioni dove l’immigrazioni è una componente importante della società”. Complessivamente, però, è il Nord Italia ad far registrare la maggior parte delle segnalazioni, con il 53,6 per cento al totale dei casi all’attenzione dell’Unar nel 2012. Provenienti dal Centro Italia, invece, il 27,6 per cento dei casi, mentre dal Sud il 14 per cento dei casi. Per una piccola porzione dei casi, infine, (il 4,9 per cento) non sono disponibili informazioni geografiche, perché segnalazioni presentate via internet.

Web e Contact center, i canali scelti per segnalare le discriminazioni. Il Contact center dell’Unar, infatti, ha raccolto il 36,9 per cento dei casi analizzati, mentre da internet è stato segnalato il 30,7 per cento dei casi. Dalle reti territoriali solo il 4,9 per cento dei casi, mentre il 21,4 per cento dei casi è il risultato dell’attività di monitoraggio condotta dall’Unar sui mass media. (ga)

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